L”Asl non paga e Mirko resta sordo

di Antonio Arduino

MirkoAVERSA. Per il giorno di Pasqua, Mirko, trent’anni il prossimo mese di luglio, ha un sogno: ascoltare il suono della campane a festa. E’ da due anni che non le sente più perché Mirko è sordo.

Sordo dalla nascita, ma grazie all’impianto di un mini computer inserito nel cranio, all’altezza dell’orecchio destro, dall’equipe chirurgica specializzata dell’ospedale san Sebastiano di Caserta guidata dall’otorinolaringoiatra Otensio Marotta, dal 1999 Mirko le campane finalmente era riuscito a sentirle. Questo fino a un paio di anni fa. Poi l’impianto cocleare ha avuto un problema che lo ha messo fuori uso. In realtà già prima ne aveva avuto altri, più o meno gravi, del resto l’intervento all’epoca era quasi sperimentale perché quello eseguito su Mirko era stato uno dei primi effettuati in Italia. Problemi, tecnici, tutti superati grazie alla supervisione dell’equipe di Marotta che per tre anni ha seguito i progressi del giovane che sottoposto a terapia logopedia a imparato anche parlare oltre che a sentire, già perché sordo dalla nascita com’era, fino al 1999, Mirko non era capace neppure di dire una sillaba. Così ha cominciato ad avere una vita normale, o quasi, ottenendo anche un posto di lavoro come addetto al rifornimento di carburante di un distributore. Poi la competenza dei controlli, per ragioni di residenza, è passata all’Asl Ce2 ed ecco nascere il problema. “L’apparecchio, ad essere precisi una parte esterna del mini computer, si è rotto. Così – racconta Maria, mamma di Mirko – logicamente mi sono rivolta all’ufficio specifico dell’azienda sanitaria di Aversa per ottenerne la riparazione o la sostituzione. Però – aggiunge – questo accadeva due anni fa. Da allora sto ancora aspettando risposta”. La ragione, stando a quanto afferma Maria, va ricercata nella necessità, dichiaratale dai responsabili aziendali del settore, di effettuare una indagine di mercato per acquistare la parte di protesi danneggiata al prezzo più basso possibile, essendo la spesa prevista molto alta, superiore ai 6 mila euro. “Intanto – riprende Maria – non riuscendo più a sentire Mirko non può effettuare terapia logopedica, così ha ripreso a non parlare, con tutte le ovvie conseguenze -negative- sulla vita sociale e di relazione”. Prima tra tutte la perdita del posto di lavoro. A questo punto una domanda è d’obbligo: è mai possibile che l’Asl C2 dopo avere speso un centinaio di milioni di lire, pari oggi a migliaia e migliaia di euro, per consentire al giovane di essere sottoposto all’intervento di impianto cocleare presso la struttura specializzata del san Sebastiano di Caserta, permettendogli di avere la gioia – mai provata prima – di sentire e di avere una vita “normale”, ora voglia riportare Mirko al punto di partenza per risparmiare qualche centinaia di euro?

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