NAPOLI. Angelo Montemarano, assessore regionale alla sanità della Regione Campania e lIstituto Superiore di Sanità, si sono forse risvegliati da un particolare momento di torpore neuronico.
Si sono accorti, infatti, che probabilmente nello studio Sebiorec, di cui vi abbiamo parlato giorni fa, studio che si dovrà interessare di valutare il livello di diossina e di altri effetti patogeni sugli abitanti delle zone a rischio della Campania, anche Pianura, periferia di Napoli, possa essere inserita tra le zone da esaminare. Il Sebiorec è lo studio che dovrà interessarsi epidemiologicamente dello stato di salute e dei livelli di accumulo di contaminanti organici persistenti nel sangue e nel latte materno in gruppi di popolazione a differente rischio di esposizione nella Regione Campania. In pratica, ora, oltre ai comuni di Caivano, Aversa, Villa Literno, Acerra, Giugliano in Campania, Castelvolturno e Marcianise che fanno parte della zona A, a quelli di Nola, Maddaloni, Qualiano, Villaricca, che sono in area B e a quelli di Casapesenna, Mugnano di Napoli e Brusciano che rientrano nellarea C, cè da tenere in considerazione anche il quartiere di Pianura del comune di Napoli. Naturalmente, non vi è alcuna indicazione su quale sia la collocazione della predetta zona. Insomma, fino ad oggi, ci si era però dimenticati di Pianura, anzi non si riteneva minimamente che tale quartiere fosse di valenza per un qualsiasi studio di specificità in materia di relazione esistente tra rifiuti urbani e patologie varie.