Marcianise, evasione fiscale per 4 milioni: denunciato imprenditore

di Redazione

Guardia di FinazaMARCIANISE (Caserta). Le Fiamme Gialle della Compagnia di Marcianise, al termine di un’articolata indagine, hanno denunciato S.R., marcianisano del ‘62, titolare di un pantalonificio, per truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità materiale commessa da privato ed evasione fiscale.

Nello scorso ottobre, infatti, i finanzieri hanno effettuato un accesso in un grande capannone nella zona “vecchio macello” di Marcianise ove, tra varie attrezzature e macchine da cucire, si sono trovati di fronte una schiera di lavoratori in nero, intenti a confezionare capi di abbigliamento: su 41 dipendenti identificati, soltanto 3 sono risultati regolarmente assunti. Da un primo riscontro emerse subito che i lavoratori prestavano la propria attività irregolarmente già da alcuni anni e, pertanto, i militari decisero di approfondire gli accertamenti estendendoli, a ritroso, fino all’anno 2003. Dopo un laborioso esame documentale, è stato constatato che la società in questione, di fatto gestita da S.R., era stata intestata ad un prestanome, M.G. del ‘72, marcianisano, di professione imbianchino, il quale, completamente all’oscuro delle dinamiche e dell’operatività aziendale, percepiva una retribuzione per il solo fatto di essersi assunto formalmente l’onere della responsabilità penale ed amministrativa in caso di contestazioni di irregolarità in capo alla società. E’ risultato che l’azienda, negli anni dal 2003 al 2007, ha sempre impiegato un ingente numero di lavoratori in nero, in totale evasione di ritenute fiscali e di contributi previdenziali. Ma vi è di più: al fine di non versare l’Iva dovuta nelle liquidazioni periodiche, la società portava in detrazione dei crediti Iva completamente inesistenti, in quanto relativi ad operazioni commerciali mai poste in essere. I Finanzieri della Compagnia di Marcianise, attraverso una minuziosa indagine, sono pertanto riusciti a ricostruire il volume d’affari della società per il periodo considerato. Partendo dall’incrocio di dati contabili con i consumi di energia elettrica utilizzata per il funzionamento dei numerosi macchinari industriali e con la manodopera impiegata irregolarmente, le Fiamme Gialle hanno rideterminato i ricavi realizzati dalla società, risultati essere superiori di oltre cinque volte rispetto a quelli effettivamente dichiarati. Sono stati così recuperati a tassazione oltre quattro milioni di euro sia ai fini delle Imposte sui Redditi che ai fini Irap, con conseguente evasione di Iva di circa 800 mila euro. All’azienda, inoltre, sono state applicate le maxi sanzioni in materia di lavoro: una multa di 150 euro per ogni giorno in nero prestato da ciascuno dei dipendenti (per circa 5 milioni di euro complessivi) e la proposta di chiusura dell’attività. Infine, essendosi la società resa responsabile di reati commessi nel suo interesse, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 231/2001, è stata proposta alla competente Autorità Giudiziaria l’interdizione all’esercizio dell’attività, la revoca delle autorizzazioni amministrative ed il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione, nonché la revoca di agevolazioni, finanziamenti e contributi statali e/o comunitari.

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