TIBET. Dopo la pesante repressione delle rivolte indipendentiste tibetane, non si placano le polemiche intorno alle Olimpiadi di Pechino.
Ad accendere la discussione è stata una dichiarazione del presidente francese Nicolas Sarkozy in risposta ad una domanda sulla partecipazione agli imminenti giochi olimpici in cui non ha escluso il “boicottaggio”. Sarkozy ha, infatti, affermato: Non chiudo la porta a nessuna opzione, ma penso che sia più prudente attendere e dare risposte in base agli sviluppi concreti della situazione. Tutte le opzioni restano aperte ma faccio appello al senso di responsabilità della autorità cinesi. Dopo lintervento di Sarkozy, lEliseo ha precisato che il presidente si riferiva ad un eventuale assenza fisica ma non ad unastensione dalla competizione. Di tuttaltra opinione, invece, il presidente americano George W. Bush che ha confermato la propria presenza alle Olimpiadi di Pechino e, attraverso il suo portavoce, ha dichiarato:
Le Olimpiadi
offrono l”occasione ai Paesi affinché diano il meglio di se stessi e l”opportunità è offerta alla stessa Cina!. Intanto, sul portale dellAgenzia Nuova Cina sono riportate delle ricostruzioni degli scontri di Lhasa in cui si parla di una ventina di morti, segnalando come false le notizie diffuse in Occidente dove il numero delle vittime saliva a 130. Da Pechino arrivano, inoltre, chiare accuse per quanto accaduto ieri nell”Antica Olimpia, dove tre attivisti hanno disturbato la cerimonia di accensione della fiaccola olimpica. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha parlato in conferenza stampa di un atto impopolare e vergognoso eseguito per gettare fango sui giochi olimpici e che non rispecchia lessenza di questa manifestazione che porta festosità in tutte le nazioni. Proprio per tale motivo, il governo cinese concederà ad un gruppo di dieci giornalisti stranieri di andare nella regione di Lhasa affinché possano comprendere la vera natura degli incidenti di Lhasa.