ROMA. Calearo è uno dei falchi di Confindustria. Non usa mezzi termini il candidato premier della Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, nel commentare la candidatura di Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica e leader degli industriali vicentini, a capolista del Pd nel Veneto.
Nella vicenda del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici la Federmeccanica ha puntato fino allultimo a non fare il contratto, e quando si è fatto ha detto che era lultimo di quella stagione, ha detto Bertinotti in unintervista. Secondo il leader della Sinistra, con la candidatura di Calearo e di altri industriali (come Colaninno e Ichino) il Partito democratico conferma la sua svolta in direzione nordamericana e dunque neocentrista. Sul terreno strategico afferma – il Pd nega il conflitto di lavoro e con la candidatura di Calearo non indica un esponente dell”imprenditoria, ma della Confindustria, di più della Federmeccanica, cioè dei falchi della Confindustria.
Nella discussione Rifondazione comunista coinvolge anche la Cgil, invitando il presidente Guglielmo Epifani a riflettere. Il segretario del partito, Franco Giordano, afferma: Credo sia importante che Epifani e il sindacato riflettano sul contenuto programmatico che queste candidature esprimono. Colaninno è quello che ha dato 7 a Berlusconi e che non vuole la stabilizzazione dei precari dopo 36 mesi. Ichino vuole mettere in discussione addirittura larticolo 18. Calearo è luomo di Confindustria che ha osteggiato in tutti i modi la firma del contratto nazionale, e che ha fatto fare 50 ore di sciopero ai metalmeccanici prima di concedere 127 euro lorde di aumento.
Per il leader della Uil, Luigi Angeletti, la candidatura di Calearo è invece unottima idea. Abbiamo avuto Calearo come controparte nel contratto dei metalmeccanici, – dice Angeletti – ma è una cosa assolutamente normale e fisiologica. Non esiste il nemico neanche per il sindacato. Questo Paese, per risollevarsi, ha bisogno di tutte le persone che hanno unidea positiva della crescita e dello sviluppo.