GENOVA. Dopo un lungo dibattimento, durato sette udienze, i pm Petruziello e Ranieri Miniati hanno chiesto 76 anni complessivi di reclusione per 44 imputati nel processo sulle violenze nella caserma di polizia di Bolzaneto, durante il G8 tenutosi nel 2001 a Genova.
Ma ognuno di loro (ufficiali, funzionari, poliziotti, carabinieri) non sconterà mai la pena poiché gran parte dei reati, tranne il falso ideologico, andrà in prescrizione nel 2009. Tra laltro, in caso di condanna interverrà lindulto, estinguendo le pene fino a tre anni. Solo per un dei 45 imputati, Giuseppe Fornasiere, ispettore di polizia penitenziaria, è stata chiesta lassoluzione. La pena più pesante (5 anni e otto mesi), è stata chiesta per Antonio Biagio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria, in servizio nella struttura di Bolzaneto. Pena di 3 anni e 6 mesi chiesti invece per Alessandro Perugini, ex numero due della Digos di Genova, 3 anni e unidici mesi per lassistente di polizia Massimo Pigozzi (quello dello strappo alla mano, suturata senza anestesia, a danno manifestante Giuseppe Azzolina), e altre pesanti condanne per cinque medici presenti nellarea sanitaria, tra cui il responsabile Giacomo Toccafondi.
Quello che avvenne a Bolzaneto
– hanno detto i due pm – fu un comportamento inumano e degradante ma, non esistendo una norma penale, laccusa è stata costretta a contestare agli imputati larticolo 323 (abuso dufficio) che comunque sarà prescritto nel 2009. Vi è stata una volontà diretta – hanno aggiunto – a vessare le persone detenute, a lederle nei loro diritti fondamentali, proprio per quello che rappresentavano, in quanto appartenenti allarea no global. I capi ed i vertici di quella caserma hanno permesso e consentito che in quei tristi giorni si verificasse una grave compromissione dei diritti delle persone, ancora più grave, perchè erano persone detenute. Per il capogruppo di Rifondazione comunista al Senato, Giovanni Russo Spena, cè stato il riconoscimento istituzionale che il comportamento delle forze dellordine durante il G8 di Genova è stato delittuoso. Pene eccessive, invece, per i legali che difendono gli imputati. Per il reato di percosse, reato da giudice di pace, è stata richiesta addirittura la reclusione, afferma lavvocato Alessandro Vaccaro, legale di Gugliotta e Toccafondi. Alfredo Biondi, che assiste alcuni carabinieri, accusa: Avere negato persino le attenuanti ai carabinieri che facevano il loro dovere, dopo tanti giorni di fatica e di sofferenza, significa avere superato i limiti che molte volte vengono, invece, vanificati per soggetti accusati di delitti gravissimi.