GRAVINA. Dopo il ritrovamento dei corpi di Ciccio e Tore emergono nuovi particolari sulla loro morte che rimette in discussione la posizione del padre Filippo Pappalardi, rinchiuso nel carcere di Velletri dal 27 novembre scorso con l”accusa di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Secondo gli inquirenti, il ritrovamento di un palloncino rosso (sbiaditosi col tempo e diventato rosa) nella tasca dei pantaloni di Ciccio renderebbe attendibile la testimonianza dei tre ragazzini che dissero alla polizia di aver giocato, lanciandosi palloncini pieni d”acqua, assieme a Ciccio e Tore in piazza delle Quattro Fontane la sera della scomparsa, il 5 giugno del 2006. Uno di questi ragazzini spiegò, nell”agosto 2006, di aver visto Francesco e Salvatore salire sull”autovettura del loro papà, e di aver subito dall”uomo un rimprovero per aver bagnato i figli. Il ragazzino, che diventò il supertestimone dell”inchiesta, spiegò anche che i suoi due amici, che frattanto si erano allontanati dalla piazza, non videro i due fratellini salire in macchina. Molto stranamente però, – notano i magistrati – Filippo Pappalardi, decideva di riferire di tale episodio solo il 14 agosto 2006, ad oltre due mesi dalla scomparsa dei figli. Luomo, tra laltro, parlò solo di due ragazzini, lasciando fuori proprio quello che aveva sgridato.