SAN GIOVANNI ROTONDO. Ieri sera è stata riesumata la salma di Padre Pio, che sarà esposta al pubblico dal 24 aprile prossimo per consentirne la venerazione da parte dei fedeli.
Dinanzi alla bara è stata controllata lintegrità dei sei sigilli apposti durante la sepoltura la sera del 26 settembre 1968, prima di romperli e rimuoverli. Le spoglie mortali saranno sottoposte a trattamento conservativo e collocate in unurna allinterno della cripta in cui Padre Pio è stato sepolto per 40 anni.
La cerimonia, iniziata alle 22, è stata presieduta dallArcivescovo di Manfredonia, monsignor Domenico Umberto DAmbrosio, delegato del Vaticano per il Santuario e le Opere di Padre Pio. Presenti i parenti del Santo e diverse autorità religiose, nonché i due miracolati Consiglia De Martino e Matteo Pio Colella, le cui guarigioni sono servite alla beatificazione del Cappuccino di Pietrelcina. I periti hanno effettuato una prima ispezione, riscontrando che il cranio e gli arti superiori sono in parte scheletriti. Le restanti parti presentano i tegumenti adesi ai piani sottostanti e molto umidi, ma suscettibili di trattamento conservativo. In pratica, – ha spiegato lArcivescovo DAmbrosio – quando è avvenuta la sepoltura lintonaco era molto fresco e ha trasmesso uneccessiva umidità.
Non mancano le polemiche. Lassociazione Pro Padre Pio Luomo della sofferenza si è dichiarata contraria allesumazione e allesposizione del corpo del Santo, tentando di impedire lapertura della tomba. Nel pomeriggio di ieri il sodalizio ha presentato alla Questura di Torino (dove ha sede la stessa associazione, presieduta dallavvocato Francesco Traversi) una denuncia contro lArcivescovo DAmbrosio e i frati Francesco Colacelli e Carlos M. Laborde, per violazione di sepolcro e atti sacrileghi, chiedendo il sequestro della cripta. La Questura piemontese ha trasmesso gli atti alla Questura di Foggia che, a sua volta, li ha rimessi al pubblico ministero di turno, Enrico Infante. Ma nessun sequestro è stato effettuato. Il 6 marzo sarà discusso il ricorso presentato dalla stessa associazione al Tribunale civile di Foggia.