REGGIO CALABRIA. Ancora un caso di malasanità al centro della cronaca quotidiana. Cinque medici della casa di cura Villa Elisa di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, sono indagati con l”accusa di omicidio colposo per la morte di una giovane 23enne, Angela Scibilia, al terzo mese di gravidanza.
Linchiesta della magistratura è stata avviata dopo l”esposto presentato ai carabinieri dai parenti della giovane. Quest”ultima, ricoverata presso la casa di cura, veniva trasferita domenica scorsa, presso l”ospedale di Polistena, dove è deceduta lunedì. Linchiesta tende ad accertare anche se il trasferimento di Scibilia in ospedale sia avvenuto con la necessaria tempestività. Dura la reazione di Giulia Morgante, madre della vittima, che punta il dito verso il ginecologo della figlia: “Continuava a dirmi che mia figlia era depressa. In realtà, le condizioni fisiche di Angela erano fortemente compromesse a causa di un tasso glicemico altissimo, come è stato accertato appena mia figlia è arrivata nell”ospedale di Polistena. Perché allora, mi chiedo, insistere sulla depressione e non intervenire per ridurre la glicemia?”. Per la sua morte il pm della Procura di Palmi, Francesco Tedesco, ha emesso cinque informazioni di garanzia nei confronti di altrettanti medici della casa di cura Villa Elisa di Cinquefrondi. Il pm ha conferito l”incarico al dottor Massimiliano Cardamone, dell”Unità operativa di medicina legale di Crotone. In attesa degli esiti dellinchiesta,