TRENTOLA DUCENTA. Risultato finale del lavoro di oppositore, sospesi del tempo passato, o ancora pura svista di sventurati? Fatti privati o fatti pubblici?
Le domande che nascono dallatto di intimidazione che laltra notte ha riguardato il portone della abitazione di Michele Griffo, ex sindaco di Trentola Ducenta, oggi capogruppo di Forza Italia in Consiglio Provinciale, sono molteplici ed in città non si parla daltro. Tanti quelli che hanno espresso solidarietà a Griffo. Due colpi, pare di pistola, senza altre tracce, sono lunico punto di partenza per gli investigatori che, ne siamo convinti, avranno da sbrogliare una bella matassa, tanto imponente e complessa la vita del personaggio pubblico e privato Griffo, da anni sulla scena politica locale e provinciale, da sempre uomo di grandi contraddizioni, ma anche di denunce dettagliate, feroci, politicamente pepate, contro le varie opposizioni con le quali da tempo si scontra, sempre uomo-pubblico sotto la luce dei riflettori del tempo che scorre, ma che sembra non intaccarlo minimamente. Di certo davanti agli occhi lo scenario di un territorio dalla crescita tempestosa, fatto di abusi continui e selvaggi, dove si intrecciano interessi privati a tutto discapito degli interessi pubblici.
Terra di conquista quella di Trentola Ducenta, città che nel giro di pochissimi anni ha visto un incremento demografico di migliaia e migliaia di anime, frutto dellimmigrazione delle popolazioni limitrofe che qui trovavano sistemazione di residenza. Ma anche territorio dalla lettura politica di estrema difficoltà, di disagio forte, a farcene rendere conto i fatti delle ultime settimane che hanno visto una maggioranza, quella dellArcobaleno, sgretolarsi al primo sole di una precoce primavera. Dei 14 componenti della coalizione che aveva portato Nicola Pagano alla carica di sindaco della città per il centrosinistra , ben 9, più loppositore Nicola Picone, sono passati allUdc, partito che di certo non milita nel centro sinistra e che oggi diventa faro della politica cittadina. Città che però è anche sacca di violenze, la pistolettata al piccolo Karim la notte di Capodanno, di reati continui e difficilmente puniti o anche solo contestati per il difficile controllo del territorio da parte delle stesse forze dellordine. I giorni scorsi sono stati pieni di notizie di indagini e ricerche dei Carabinieri, della Digos, della Guardia di Finanza, lotta contro gli abusivismi, lavori investigativi importanti, qualcosa di grosso di certo bolle in pentola, segno , forse, di una forte inversione di tendenza, ma il silenzio intorno a questi fatti è totale, rotto solo da questi due colpi nella notte, una notte che speriamo, per questa città, non torni a ridiventare buio pesto, così come era stato, ma quella, speriamo, era tutta unaltra storia…