TRENTOLA DUCENTA. Caro Tommaso, rispondo subito, senza macerarmi per più di venti giorni, alla Tua sorprendente replica.
Poche righe perché non possiamo certo annoiare i lettori di Pupia con uno stucchevole ping pong. Prendo atto con rammarico che la tua scomposta replica è la prova del clima torbido e fangoso creatosi a Trentola Ducenta. Mi rendo conto che in questo clima i nervi, anche di professionisti temperati, siano a fior di pelle. Sinceramente dispiace però che i virus del sospetto, delloffesa gratuita, della contumelia abbiano potuto mettere radici in persone al di sopra di ogni sospetto. Francamente non so dove nel mio intervento si sia potuto leggere un attacco allassociazionismo o quanto meno alliniziativa di unaggregazione spontanea di soggetti dediti al fare. Anzi, proprio riflettendo su questo clima avvelenato, avevo rimarcato limportanza delle associazioni chepossono solo arricchire il dibattito culturale e politico cittadino ed inoltre avevo sottolineato che una partecipazione attiva alla vita politica e culturale cittadina, un dibattito vivace, ma sereno, alla luce del sole, lascerebbe ai margini i calunniatori di professione. Il riferimento agli ottimati e al cenacolo (non ho usato mai lespressione crasso: non proiettiamo sugli altri i nostri schemi mentali)era chiaramente, ed era stato anche puntualizzato, ironico e nasceva, tra laltro, da una conversazione, anche scherzosa, avuta alcuni giorni prima con un paio di tuoi amici aderenti a questa iniziativa. Potrai non credermi, ma in un territorio come il nostro martoriato da mille problemi, pensa solo alla vergogna delle ecoballe di Villa Literno, ritengo meritevole il tuo sforzo di agevolare una aggregazione di persone che vogliono impegnarsi per il proprio paese. E veramente non capisco, al di là del grado di ironia ed auto ironia che uno possa avere, dove hai potuto leggere il mio intento di apostrofare una iniziativa che tu stesso, giustamente, dici potrebbe vederci cointeressati. Ma forse è colpa mia, la tua piccata e sconclusionata replica è sicuramente dovuta al mio palese misconoscimento dei fondamenti della interpulzione (ovviamente volevi scrivere interpunzione, ma ai professoroni sono concessi anche gli errori di ortografia). Tralascio di rispondere ad altre tue affermazioni: ognuno ha il proprio stile. Mi auguro solo che in un clima più sereno si possa alla fine dialogare senza acredine e, chissà, potremo anche approfondire il discorso sui professionisti della politica, sulle carriere professionali costruite allombra di qualche mentore politico, sugli incarichi professionali ricevuti anche grazie ad appoggi politici, sui ruoli istituzionali o tecnico-politico.
PS. Visto che abbiamo tirato in mezzo la povera Hannah Arendt, puoi dire al tuo suggeritore che lunica citazione, correttamente virgolettata, è esatta ed è fedele al testo. La trovi in La menzogna in politica. Riflessioni sui Pentagon Papers di Hannah Arendt, a cura di Oliva Guaraldi, Edizioni Marietti 1820, pagina 13.
Avv. Giuseppe Pellegrino
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