AVERSA. Chiusura in vista per il reparto di pediatria del Moscati. La richiesta formale da parte del responsabile dellUnità Operativa di Prevenzione Antonio Diana giungerà sulla scrivania del sindaco Mimmo Ciaramella ufficialmente solo lunedì.
Ma la notizia è nellaria dal 26 marzo scorso, quando, su richiesta dei Nas di Napoli, fu effettuata dalla stessa Uopc unispezione che rilevò una lunga lista di inconvenienti come vengono chiamati nel verbale di ispezione. Inconvenienti che, in verità, si riducono per lo più ad arredi arrugginiti e a pavimentazione sconnessa, oltre che del bisogno di tinteggiatura di alcuni locali.
Si tratta hanno affermato alcune dottoresse addette al reparto – della cronaca di una morte annunciata. Stiamo da tre anni a segnalare carenze, ma nessuno ci ha ascoltato. Né ci ha aiutato lavvicendarsi delle amministrazioni. Appena riusciamo a concordare iniziative, si inizia da capo. Se si chiuderà cosa succederà. Ci hanno proposto di passare alla nuova ala, almeno in parte, ma crediamo che le soluzioni vadano condivise fosse solo per il fatto che siamo noi a conoscere le reali esigenze del reparto e mai avremmo consentito che per il pronto soccorso pediatrico un paziente è costretto a salire al primo piano, percorrere un corridoio, a raggiungere un altro ascensore e giungere, infine al quarto piano.
Il sindaco Ciaramella, da parte sua, dopo aver evidenziato che si è attivato quando la richiesta era ancora ufficiosa per cercare di collaborare con la manager dellAsl Ce2 Antonietta Costantini, ha sottolineato che il suo sarà un atto dovuto se entro domani insieme al verbale di ispezione non giungerà anche qualche fattiva proposta dalla stessa autorità che ha redatto il documento. Politicamente ha continuato lesponente azzurro – potrebbe essere positivo far chiudere il reparto, sarebbe unennesima sconfitta per il centrosinistra, ma sono anche il sindaco di Aversa e non posso prendere questa decisione a cuor leggero. Per questo ho fatto in modo, attraverso il rispetto dei tempi burocratici, che il verbale giungesse sulla mia scrivania solo domani, lunedì. Le responsabilità vengono da lontano, ma la nuova manager deve attivarsi immediatamente. Se non succederà sarò il primo ad urlare perché le cose funzionino al Moscati. Insomma, dopo la chiusura del reparto di medicina durgenza (poi riaperto) per morbilità improvvisa di infermieri, dopo le sale operatorie chiuse, dopo pediatria, sarà anche la volta di ginecologia, anchesso già ispezionato con rilievo di inconvenienti. Sembra quasi affermano Ciaramella e tantissimi altri – che al Moscati si stia assistendo alla resa dei conti con la nuova manager che ha rotto gli equilibri di potere che avevano trasformato in un pantano lAsl Ce2 grazie anche a sindacati compiacenti con la passata dirigenza.