AVERSA. Furto al parcheggio gestito dalla Metropark, un paradosso tutto aversano. E della mattinata di ieri il furto subito dal diciassettenne L.L., il quale, dopo aver parcheggiato la sua micromacchina presso il parcheggio attiguo alla stazione ferroviaria, gestito dalla società privata ed aver regolarmente pagato il biglietto dingresso, al suo ritorno ha avuto lamara sorpresa di non ritrovarla più.
Laconici i commenti dei pochi operatori della società presenti sul posto, i quali, a fronte delle rimostranze del giovane, si limitavano a precisare che il loro compito è solo quello di sovrintendere al funzionamento della casse automatiche e delle sbarre poste allingresso ed alluscita del parcheggio. Insomma, in buona sostanza, il parcheggio a pagamento gestito dalla Metropark, in virtù di unapposita convenzione stipulata dalla nostra amministrazione comunale, tutto è fuorchè un parcheggio custodito e provvisto di assicurazione contro furti, e le sbarre che ne regolano laccesso servono solo a garantire alla società privata la riscossione del prezzo per la sosta. Sul punto è intervenuta la consigliera comunale Imma Lama del Nuovo Sud: Quello che è capitato a mio fratello poteva capitare a qualsiasi cittadino aversano. Ci si domanda a questo punto quali siano stati i criteri di alta socialità usati dallamministrazione comunale per stipulare una convenzione con una società al fine di far gestire alla stessa un parcheggio a pagamento incustodito. Che servizio rende alla comunità aversana la Metropark? Quello di far accedere ad uno spazio già di proprietà pubblica, per il semplice fatto di averlo caratterizzato con delle strisce bianche e dei passaggi a livello? Fra laltro, una delle sbarre che regolano laccesso al parcheggio era instabile tanto da consentire un suo sollevamento ed il passaggio di una macchina di piccole dimensioni come quella rubata. Inoltre, non mi risulta che questa convenzione sia servita ad assicurare agli aversani qualche posto di lavoro in più. Quindi ,quali sono state le finalità di questaccordo? In ogni caso, intendo – ha concluso la Lama – presentare unapposita interrogazione nel primo consiglio comunale utile per capire lorigine e le finalità della convenzione che ha dato vita al parcheggio in questione e nel frattempo non sarebbe male che anche la magistratura si svegliasse. Sin qui le dichiarazioni di Imma lama, ma la regina delle anomalie targate Metropack la si può ravvisare nel fatto che il cartello recante lindicazione dei termini contrattuali che regolamentano la fruizione del parcheggio non si trova allesterno, ma è collocato allinterno del parcheggio stesso, col risultato che molti alla vista dei passaggi a livello e degli operatori in divisa possono, comprensibilmente, essere indotti a pensare di star entrando in un parcheggio custodito. Poi, una volta allinterno, invece, lamara sorpresa ed il tempo formalizzato in 10 minuti per riuscire gratis dal parcheggio. Non cè che dire: uno stile made in Forcella con tanto di avallo della nostra amministrazione.