AVERSA. La paventata chiusura del pronto soccorso del nosocomio cittadino San Giuseppe Moscati, denunciata dal senatore della Sinistra lArcobalenoTommaso Sodano, e la pronta smentita dellAzienda sanitaria locale hanno sottolineato, ancora una volta, le deficienze che attanagliano e mortificano la struttura ospedaliera e le professionalità che ivi operano.
La stessa precisazione dellazienda, attualmente guidata con nuova e positiva dedizione dalla manager Costantini, circa linterruzione del servizio non di pronto soccorso ma di quello funzionalmente contiguo di medicina durgenza palesa come, in sostanza, le denunce di Sodano, più ampie rispetto a quanto riportato, abbiano avuto comunque il pregio di rimarcare una situazione di inadeguatezza, tanto più se si tiene conto del ruolo di riferimento sanitario che il Moscati svolge nei confronti di unintera comunità quale lagro aversano, che conta una popolazione che oscilla fra le 250mila e 300mila unità. Va ricordato a riguardo come lo stesso senatore Sodano nella primavera dello scorso anno sotto la gestione della ex manager Ruggiero avesse sottolineato le criticità legate ad una cattiva organizzazione del personale ed alla bassa funzionalità del pronto soccorso, puntando il dito contro una direzione sanitaria troppo legata ad interessi che nulla avevano a che vedere con lefficienza sanitaria. Tutto ciò, come si afferma da ambienti vicini al senatore ed alla Sinistra lArcobaleno, ha a che vedere con lattuale neo manager Costantini solo nei termini, e non potrebbe essere altrimenti, di unaspettativa che si ripone fiduciosamente nella nuova manager, affinché non ripeta gli orrori legati alla precedente gestione ed adotti, invece, quei provvedimenti che possano rilanciare lintera struttura ospedaliera e la sanità locale.