Sagliocco: tutti gli sprechi dell”Asl Ce2

di Antonio Arduino

Giuseppe SaglioccoAVERSA. “La sola capacità dimostrata dai dirigenti dell’Asl Ce2 è stata quella di saper perdere i finanziamenti erogati da Stato e Regione”.

E’ quanto sostiene Giuseppe Sagliocco, consigliere regionale di Fi e presidente della commissione trasparenza, deputata al controllo degli atti e delle realizzazione prodotte dagli enti. Dopo la chiusura della pediatria e la successiva ordinanza di riapertura il coordinatore provinciale degli azzurri ha ritenuto doveroso verificare di persona. Queste le considerazioni dell’azzurro: “I vari dirigenti dell’Asl ricoprono ruoli profumatamente pagati perciò non possono palleggiarsi le responsabilità”.

“Il punto – continua – è che stiamo parlando della salute dei cittadini e di investimenti che Stato e Governo regionale fanno su questo tipo di aziende per ottenere risultati che incidano sulla qualità dell’assistenza fornita. Risultati che in qualche occasione non arrivano per inadempienze documentate, come nel caso dei finanziamenti erogati all’Asl Ce2, in base all’ex articolo 20, che non hanno prodotto risultati in questo ospedale”. Come ricorda il coordinatore provinciale di Forza Italia, per il Moscati era stato concesso con un finanziamento di circa 16 milioni di euro per la ristrutturazione della pediatria e dei locali del primo, secondo e terzo piano comprese le sale operatorie.

“I fondi – riprende Sagliocco – sono stati revocati perché non utilizzati. E’ evidente che ci sono delle responsabilità da parte dei vertici dell’azienda che hanno mostrato solo la capacità di saper perdere i finanziamenti”. “Cosa – ribadisce – che si è verificata puntualmente anche per il poliambulatorio di via di Giacomo per la cui ristrutturazione era stato concesso un finanziamento di 800 mila euro. C’era solo da avviare l’iter burocratico per l’appalto, ma i vertici della Ce2 non sono stati capaci di rispettare i tempi e il finanziamento è stato revocato”. Stando ai conti di Sagliocco all’Asl Ce2 sono stati revocati in totale 70 milioni di euro. “La conseguenza – osserva – è che il Moscati fa la marcia del gambero quanto ad efficienza”.

Un discorso a parte merita l’igiene messa sotto accusa dal controllo ispettivo dagli specialisti dell’unità di prevenzione. “Mesi fa – ricorda l’azzurro – siamo venuti a controllare le condizioni della pediatria verificando la presenza di scarafaggi. Ovviamente segnalammo la cosa alla direttrice ma ne ottenemmo una risposta inaccettabile. Gli scarafaggi, disse l’igienista del Moscati, non sono presenti solo in pediatria. E’ sconcertante”. “Come è sconcertante – aggiunge – che si permetta che un ospedale il cui pronto soccorso effettua un numero di prestazioni inferiore solo al Cardarelli di Napoli sia la struttura meno potenziata di tutto il presidio, incapace di garantire il minimo indispensabile ai pazienti. Se a questo si aggiunge la chiusura del complesso operatorio ( risolta solo in parte con l’utilizzo, a mezzo servizio, delle due sale operatorie del nuovo reparto di ostetricia-ginecologia attrezzate prendendo in prestito la strumentazione di quelle chiuse dato che ne erano totalmente prive, ndr), e quella parziale della pediatria mi dite a questo punto l’ospedale a che cosa e a chi serve?”.

“Come presidente della commissione trasparenza convocherò – preannuncia – i vertici della Ce2 , per analizzare le responsabilità di ciascuno e tentare di recuperare tutto quello che si è perso in questi anni. Non possiamo continuare ad essere miopi lasciando che il Moscati diventi l’ultimo ospedale della Campania non perché non abbia medici validi, ma perché le strutture sono inadeguate, malgrado siano stati messi a disposizione i fondi necessari ad adeguarle”. “La perdita di quei fondi – ricorda Sagliocco – non solo riduce il livello di assistenza ma crea anche grosse perdite economiche all’azienda. Pensiamo ad esempio all’Utic che priva dell’emodinamica è costretta a rivolgersi all’esterno per esami specifici, indebitando l’Asl per oltre 1200 milioni di euro all’anno. Se a questo aggiungiamo i debiti contratti per tutte le altre attività diagnostiche e terapeutiche che i sanitari sono costretti a chiedere extra struttura per mancanza di strumentazione arriviamo a somme enormi”. “Sufficienti – conclude – per realizzare ex novo nel Moscati tutto quanto è necessario all’utenza”.

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