Traffico autovetture ad immigrati: uomo intestatario di 500 veicoli

di Nicola Rosselli

poliziaAVERSA. Inseguono tre immigrati ucraini a bordo di un’auto che mette a repentaglio l’incolumità dei passanti e danneggia altre tre vetture e scoprono che la macchina è intestata ad un trentatreenne di Marcianise che è risultato proprietario di quasi cinquecento veicoli.

Automobili di ogni tipo,marca e modello. Dovrebbe essere un ricco magnate L.S., 33 anni, pregiudicato per falso. Invece, agli agenti del commissariato di Aversa, che, coordinati dal dirigente Antonio Sferragatta, stanno indagando sull’episodio che ha avuto inizio per caso. Una vettura con a bordo gli agenti del commissariato aversano stava percorrendo, nella tarda serata di domenica, via Linguiti, quando si sono imbattuti in una vettura, una Fiat Brava, con a bordo tre bianchi, che percorreva l’arteria contromano e a folle velocità (la strada è in pieno centro e non molto ampia) tanto da alzarsi, per un lungo tratto, su due ruote e danneggiando ben tre macchine in sosta e mettendo a repentaglio l’incolumità dei pochi (grazie all’ora tarda) passanti presenti in strada al momento del folle raid. Gli agenti effettuavano manovra e si mettevano all’inseguimento dell’auto pirata. Inseguimento terminato poco dopo in piazza Magenta, dove i tre occupanti la Fiat Brava, abbandonavano l’automobile e si dividevano cercando di sfuggire, a piedi, alla cattura da parte dei poliziotti. Sul posto, intanto, giungeva anche una vettura dei carabinieri del locale nucleo territoriale. Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine, uno dei tre immigrati veniva bloccato ed arrestato. Si tratta di un cittadino ucraino di 33 anni, in Italia senza alcun permesso di soggiorno e, al momento del fermo, in evidente stato di ebbrezza. L’uomo è stato diffidato dal lasciare la Penisola entro cinque giorni, pena l’arresto, ed è stato, inoltre, denunziato per aver commesso una sfilza interminabile di reati in concorso con i suoi due connazionali che sono riusciti, per il momento, a far perdere le proprie tracce. Gli agenti hanno, poi, faticato a credere alle risultanze del pubblico registro automobilistico quando sono andati a verificare chi fosse il proprietario della Fiat Brava abbandonata in piazza Magenta. I poliziotti erano increduli, hanno ipotizzato anche un’anomalia del sistema informatico. Invece, tutto era incredibilmente vero: la vettura risultava appartenere a L.S., di Marcianise, e allo stesso nominativo risultavano appartenere altre 475 autovetture di vari modelli, marca e cilindrata. Gli agenti ipotizzano che il pregiudicato gestisca un vero e proprio traffico di autovetture che si intesta e mette a disposizione di immigrati extracomunitari clandestini, ossia privi del prescritto permesso di soggiorno e, quindi, impossibilitati ad acquistare autovetture in Italia. Inoltre, le autovetture erano “pulite”, per cui anche ad eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine non ci sarebbero stati problemi per gli extracomunitari. Indagini, quindi, non solo per risalire all’identità e alla cattura degli altri due ucraini che erano a bordo della Fiat Brava, ma anche sull’attività del pregiudicato di Marcianise sul cui conto indagheranno anche le fiamme gialle per i risvolti di natura fiscale dell’intera vicenda.

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