AVERSA. Inseguono tre immigrati ucraini a bordo di unauto che mette a repentaglio lincolumità dei passanti e danneggia altre tre vetture e scoprono che la macchina è intestata ad un trentatreenne di Marcianise che è risultato proprietario di quasi cinquecento veicoli.
Automobili di ogni tipo,marca e modello. Dovrebbe essere un ricco magnate L.S., 33 anni, pregiudicato per falso. Invece, agli agenti del commissariato di Aversa, che, coordinati dal dirigente Antonio Sferragatta, stanno indagando sullepisodio che ha avuto inizio per caso. Una vettura con a bordo gli agenti del commissariato aversano stava percorrendo, nella tarda serata di domenica, via Linguiti, quando si sono imbattuti in una vettura, una Fiat Brava, con a bordo tre bianchi, che percorreva larteria contromano e a folle velocità (la strada è in pieno centro e non molto ampia) tanto da alzarsi, per un lungo tratto, su due ruote e danneggiando ben tre macchine in sosta e mettendo a repentaglio lincolumità dei pochi (grazie allora tarda) passanti presenti in strada al momento del folle raid. Gli agenti effettuavano manovra e si mettevano allinseguimento dellauto pirata. Inseguimento terminato poco dopo in piazza Magenta, dove i tre occupanti la Fiat Brava, abbandonavano lautomobile e si dividevano cercando di sfuggire, a piedi, alla cattura da parte dei poliziotti. Sul posto, intanto, giungeva anche una vettura dei carabinieri del locale nucleo territoriale. Grazie alla collaborazione tra le forze dellordine, uno dei tre immigrati veniva bloccato ed arrestato. Si tratta di un cittadino ucraino di 33 anni, in Italia senza alcun permesso di soggiorno e, al momento del fermo, in evidente stato di ebbrezza. Luomo è stato diffidato dal lasciare la Penisola entro cinque giorni, pena larresto, ed è stato, inoltre, denunziato per aver commesso una sfilza interminabile di reati in concorso con i suoi due connazionali che sono riusciti, per il momento, a far perdere le proprie tracce. Gli agenti hanno, poi, faticato a credere alle risultanze del pubblico registro automobilistico quando sono andati a verificare chi fosse il proprietario della Fiat Brava abbandonata in piazza Magenta. I poliziotti erano increduli, hanno ipotizzato anche unanomalia del sistema informatico. Invece, tutto era incredibilmente vero: la vettura risultava appartenere a L.S., di Marcianise, e allo stesso nominativo risultavano appartenere altre 475 autovetture di vari modelli, marca e cilindrata. Gli agenti ipotizzano che il pregiudicato gestisca un vero e proprio traffico di autovetture che si intesta e mette a disposizione di immigrati extracomunitari clandestini, ossia privi del prescritto permesso di soggiorno e, quindi, impossibilitati ad acquistare autovetture in Italia. Inoltre, le autovetture erano pulite, per cui anche ad eventuali controlli da parte delle forze dellordine non ci sarebbero stati problemi per gli extracomunitari. Indagini, quindi, non solo per risalire allidentità e alla cattura degli altri due ucraini che erano a bordo della Fiat Brava, ma anche sullattività del pregiudicato di Marcianise sul cui conto indagheranno anche le fiamme gialle per i risvolti di natura fiscale dellintera vicenda.