Castelvolturno, Sicurezza: DcA attacca Nuzzo

di Redazione

Daniele PapararoCASTELVOLTURNO (Caserta). “E’ sicuramente una provocazione quella lanciata dal sindaco Nuzzo mediante la promozione dell’iniziativa denominata Progetto Città Sicura”.

Daniele Papararo, dirigente nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie e membro del direttivo della sezione “Alcide De Gasperi” di Castel Volturno commenta così le notizie che giornali locali continuano a diffondere in merito ad un progetto di “controllo e gestione della sicurezza del territorio“ promosso dal magistrato alla guida del Comune rivierasco.

“Sembra – continua Papararo – che sia stato promosso dal dottor Nuzzo, in maniera diretta ed esclusiva, un incontro con alcune associazioni presenti sul territorio sul tema della sicurezza. La sezione della DcA di Castel Volturno assegna alla nicchia della provocazione quanto riportato dalla stampa in merito all’ipotesi di istituzione di un servizio di vigilanza privata a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza del territorio. In diversa ipotesi, affermazioni del genere, ove effettivamente rese, potrebbero generare allarme e preoccupazione perchè tenderebbero a sottrarre allo Stato la tutela dei Cittadini, per affidarla ad una iniziativa privata: una sorta di ‘giustizia fai da te’ del tipo Far West / Cow Boy che – si ribadisce se mai veramente adottata nei termini riportati dai giornali – sarebbe ancor più preoccupante perchè promossa da un rappresentante della Magistratura, membro di spessore dell’apparato di Giustizia dello Stato. L’iniziativa del Sindaco di Castel Volturno può essere apprezzata e condivisa solo se mirata a sollecitare l’attenzione delle Autorità sul problema della sicurezza e della vivibilità a Castel Volturno. Il nostro Comune è storicamente soggetto a continue forme di invasione. Le nostre antiche Torri di Guardia, da Patria al Volturno, ben rimarcano le esigenze di controllo che questo territorio ha avuto da sempre. Ieri subivamo le invasione dei Saraceni, poi quelle dei Longobardi; in un recente passato abbiamo subito l’urto delle popolazioni terremotate di Napoli e Pozzuoli, oggi subiamo la pressione della criminalità e degli apolidi, nell’accezione generale del termine. L’esigenza è sempre la stessa, controllo e garanzia di sicurezza e legalità. Tale controllo – riteniamo – va espletato nell’ambito degli strumenti propri dello Stato e tramite i canali istituzionali preposti all’Ordine ed alla sicurezza pubblica: Prefettura, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Capitaneria di Porto della Marina, Vigili Urbani e, se necessario, Esercito. In questa cornice va attivata ogni energia per portare a livelli civili la sicurezza dei Cittadini e recuperare ai livelli nazionali la legalità in ogni ambito e su tutto il territorio. Ogni altra diversa ipotesi, che esuli dalla mera provocazione, non solo è inattuabile per carenza di legittimazione e di legittimità ma diviene controproducente e dannosa, andando a radicare nell’immaginario collettivo la convinzione che la ‘giustizia fai da te’ sia una possibilità di ottenere Giustizia…. e certo non lo è! Castel Volturno potrà mai essere un paese pattugliato dai Vigilantes? DcA non ci crede, anzi sorridiamo all’idea. Condividiamo, invece, la provocazione mirata all’ottenimento di attenzione e sollecitiamo, al Sindaco ed al Prefetto di Caserta, la redazione di un progetto di controllo territoriale, mediante le cosiddette “operazioni Kasko” con le quali le Forze dello Stato, quelle si, eseguano attività programmate proprio nell’ambito della soppressione della criminalità e delle illegalità. Questo va chiesto e questo chiediamo a gran voce al Prefetto di Caserta, al Ministro dell’Interno, ai Signori Comandanti provinciali e regionali dei Corpi dello Stato, ai Signori Comandati dell’Arma, ai rappresentati politici del territorio recentemente eletti. La nostra battaglia sarà per la sicurezza e la legalità, nell’ambito dello Stato e con i mezzi dello Stato. Mezzi che ci appartengono perchè, di questo Stato, siamo – a pieno titolo – cittadini e membri”.

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