SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta). Riscontro con piacere lintervento di altri consiglieri circa levidente inadeguatezza di un piano triennale delle opere pubbliche che è stato giustamente bollato come autentico libro dei sogni. Lo afferma il capogruppo consiliare di An, Dario Mattucci.
“Una pluralità di opere che probabilmente non vedranno mai la luce, se non altro per lacclarata insussistenza di fondi che dovrebbero garantire la copertura necessaria alla conclusione delle dette opere. In particolare è necessario porre laccento sullassenza da parte dellAmministrazione di qualsivoglia programmazione di sviluppo della città: si continua a pensare a e a parlare di centri commerciali invece di concentrarsi sulledilizia pubblica popolare per far fronte alle tante famiglie che vivono nella nostra città il dramma di non avere un tetto per sé e per i propri figli; si continua a mettere in bilancio milioni di euro per una inefficace manutenzione del sistema idrico e stradale, quando si spenderebbe molto meno e in modo più efficiente se si pensasse non già alla manutenzione, ma alla ricostruzione ex novo, sia del sistema idrico, sia delle strade, che nella nostra città sono in condizioni pietose. La verità è che prosegue a S. Maria la logica della manutenzione interessata, per far sì che le solite ditte continuino a beneficiare di contributi con cui si alimenta la clientela politica, ma con cui non si risolvono i problemi dei cittadini. Nessun impegno per un piano colori, per un arredo urbano, per una politica del verde pubblico; non si parla più di sviluppo e di occupazione, nel segno di un decadentismo allarmante che indigna e offende quanti avevano riposto fiducia in una Amministrazione che da un anno litiga su tutto, azzuffandosi su incarichi e deleghe, senza produrre nulla. Di fronte a questo immobilismo parassitario e alla presa in giro di un piano delle opere pubbliche fiabesco, chiediamo una urgente conferenza dei capigruppo per affrontare con il sindaco, gli assessori e i dirigenti competenti un tema fondamentale per lo sviluppo urbano ed invece declassato ad inutile appendice burocratica”.