CASERTA. Pifferaio cercasi: strumento-munito e disponibile a rivelare la verità sullo stato attuale dell’ex-Ucar. Lo afferma il responsabile del dipartimento cittadino Ambiente e territorio dellUdc Paolo Farina.
Solo grazie ad un novello Hamlin i cittadini casertani potrebbero davvero sapere cosa si cela dietro la cancellata del sito industriale abbandonato su Viale delle Industrie. Stante il silenzio dell´amministrazione e a fronte del fetore che si leva da quell´area, l´ennesima incompiuta dell´amministrazione Petteruti, potrebbe essere forse resa pubblica dalle torme di roditori ipoteticamente attratte dal suono del legno. Ma, in attesa che la fiaba prevalga sulla cruda realtà, sarebbe opportuno che il nefasto combinato disposto: Petteruti–Del Rosso fornisse a tutti noi informazioni certe sullo stato dell´arte. Nel frattempo ce la raccontiamo. Essa narra che tanto tanto tempo fa, in coincidenza con una improvvisa crisi, fu requisita un area industriale e trasformata in deposito temporaneo di rifiuti. In proposito, si confortò la città raccontando che quei rifiuti sarebbero dovuti essere i primi a finire nella nuova discarica di Ferrandelle, ma qualcuno dà notizia che siano ancora là. Adesso, in previsione dell´ennesima chiusura di quell´unico sversatoio provinciale, la preoccupazione degli abitanti dei Rioni Acquaviva e Saint Gobain monta, almeno di pari passi all´indignazione per l´ennesima promessa non mantenuta. Naturalmente, siamo certi che siano voci prive di fondamento e che quei capannoni siano al contrario stati ripuliti prima delle strade, esattamente così come ci era stato promesso. Se però così non fosse, non sarebbe certo una novità. Siamo abituati da tempo alla superficialità di questa Amministrazione, tanto in campo ambientale quanto negli altri settori. Una Amministrazione in costante declino che, parimenti al Governo Prodi e ai suoi emuli Bassolino e De Franciscis, farebbe bene a cedere quanto prima il passo, dopo aver provveduto, almeno, a svuotare quei capannoni stracolmi di rifiuti indifferenziati che – si racconta – siano da mesi in lenta ed inesorabile putrefazione sul selciato dell´ennesima ex-fabbrica casertana.