BARI. I carabinieri del comando provinciale di Bari, diretti dal colonnello Gianfranco Cavallo, hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 33 persone, tutte accusate a vario titolo dei reati di concussione, corruzione, falsità ideologica e rivelazione del segreto d’ufficio.
Un cospicuo giro d’affari gestito dagli indagati, che rispondono ai nomi di titolari di imprese funebri, infermieri, necrofori e paramedici in servizio in ospedali e cliniche della città. L’indagine, denominata “Caro estinto”,ha evidenziato l’imposizione di una tangente di 100 euro per consentire ai titolari di agenzie di pompe funebri estranei all’organizzazione criminale di trasportare dai nosocomi a casa le salme dei pazienti morti in ospedale. Agli operatori sanitari che segnalavano l’avvenuto decesso di un paziente, le ditte inserite nel circuito criminale concedevano un premio oscillante tra i 300 e i 650 euro a chiamata, in modo da evitare contatti tra i parenti dei deceduti e le imprese funebri concorrenti.