Diventa un appuntamento annuale il V-day di Beppe Grillo. Domenica 25 aprile, in tutte le piazze italiane, gli amici del comico genovese si preparano ad allestire i gazebo per la raccolta di firme su tre proposte da presentare al Parlamento.
Il V2-day di questanno ha come titolo Libera informazione in libero stato. I tre punti presentati dal comico genovese sono i seguenti: abolizione dellordine dei giornalisti, del finanziamento pubblico alleditoria e della legge Gasparri. I punti del Beppe nazionale vanno analizzati bene: sul primo, quello che riguarda labolizione dellordine dei giornalisti, credo che fosse opportuno indicare oltre a quello dei giornalisti anche tutti gli ordini delle categorie professionali. Tuttavia lordine non rappresenta un grave danno per il mondo giornalistico poiché, con la libertà di stampa, chiunque può scrivere su un giornale anche se non è regolarmente iscritto. Un avvocato, un ingegnere, un commercialista, un geometra ecc non possono esercitare se nonsono iscritti allordine dappartenenza. Pertanto, labolizione degli ordini dovrebbe essere estesa a tutte le categorie se si volesse ottenere un buon risultato. Sono tanti, infatti, i ragazzi laureati che, dopo aver pesato sulle spalle della famiglia per tanti anni di studio, continuano a fareil praticantato obbligatorio per poter ottenere la sospirata iscrizione allalbo di riferimento. Per quanto riguarda labolizione del contributo alleditoria per una libera informazione ci sarebbe da ridire qualcosa, che, evidentemente, sarà sfuggito a Grillo. Abolire il contributo può significare la scomparsa di moltissimi giornali locali, ciò sarebbe un danno a discapito della cittadinanza poiché con labolizione dei quotidiani locali diminuirebbe linformazione a favore dei cittadini a tutto vantaggio di chi già fa uninformazione faziosa, lasciando circolare soltanto grandi testate giornalistiche. Era opportuno da parte di Beppe Grillo lanciare una proposta più consona a favore del mondo giornalistico poiché avere la rabbia nei confronti dei poteri forti è un conto ma lavorare per migliorare le cose è un altro. Anche in questo caso sarebbe stato opportuno battersi per un contributo alleditoria che venisse modificato a favore di chi con il giornalismo ci lavora e ci deve vivere, magari concedendo finanziamenti in base al numero di giornalisti professionisti assunti nelle redazioni ed in base ai contratti che si fanno ai pubblicisti, che rappresentano il cuore dellinformazione italiana ma sono, anche, i più penalizzati. Trasferire il contributo alleditoria in questo senso permetterebbe al mondo giornalistico di portare la disoccupazione e lo sfruttamento dei giornalisti quasi a zero. Nelle tasche degli editori arriva un miliardo di euro lanno ma non porta alcun vantaggio economico a chi dovrebbe vivere con la professione giornalistica. Sul terzo punto, quello relativo allabolizione della legge Gasparri, sono daccordo con Grillo perché la stessa viola il pluralismo. In conclusione, credo che su due punti ci sia stata poca attenzione al vero problema, proponendo più unarrabbiatura nei confronti degli editori che un sostegno al mondo giornalistico e, soprattutto, è stata lanciata una proposta che aumenta la disoccupazione nel mondo dellinformazione e contribuisce a diminuire gli strumenti per dare uninformazione più ampia ai cittadini. A me piace contestare che le cose non vanno bene ma, allo stesso momento, mi piace anche proporre, altrimenti farei soltanto del qualunquismo più assoluto. LItalia ha bisogno delle idee di tutti ma esse devono essere costruttive e realistiche, devono portare alla risoluzione dei problemi e noncreare ulteriori caos, di cui, il nostro Paese non ne ha proprio bisogno.