E tutto finito. Comizi, dibattiti, previsioni, urne, risultati. Berlusconi ci guiderà per i prossimi anni e ha promesso che non andrà mai a letto senza aver fatto qualcosa di buono per gli italiani.
La vittoria della destra , ma soprattutto quella della Lega di Bossi, testimonia una sola grande verità: la sconfitta della sinistra. Qualcuno ha detto che la sinistra è morta con Berlinguer. Io aggiungo che è finita con la delusione definitiva dei lavoratori, soprattutto del nord che, storicamente di sinistra, hanno votato oggi tutti a destra: per Bossi, per la Lega, per la speranza, un po poetica, di difendere il territorio del Nord dagli effetti della globalizzazione e di una politica romana molto contestata. Una sinistra che ha detto troppi No, dalle missioni cosiddette di pace, alla Tav; una sinistra, come al solito, molto divisa, ideale e poco concreta. Una sinistra che ha pagato la bocciatura unanime del governo Prodi. Veltroni ha espiato il peso di tutti questi errori e della crisi profonda di una ideologia. Personalmente mi dispiace per la sconfitta di Bertinotti, che reputo persona garbata e civile, ma esulto per la sconfitta di Pecoraro Scanio che non varcherà più i cancelli di Montecitorio.Dopo le sue implicazioni nellaffaire dei rifiuti campani, gli italiani hanno capito che di verde nelle sue idee non cera proprio niente. Il suo sole ha finito di ridere. Ora ci auguriamo solo che lo spirito di collaborazione tra i due vincitori, Berlusconi e Bossi, prevalga su eventuali conflittualità. La Lega continuerà a insistere sul federalismo. Bossi si è accorto che in realtà due Italia esistono già: il Nord e il Sud. Bisogna solo ufficializzare il federalismo e questa innegabile, amara realtà.