Savoia assegna le borse di studio “Cinquegrana”

di Redazione

Il sindaco con il parroco DSANT’ARPINO. Lo scorso giovedì mattina, presso la sala consiliare del Comune di Sant’Arpino, sono state consegnate le Borse di Studio “Cav. Amedeo Cinquegrana” a ventinove studenti santarpinesi appartenenti al plesso “Cinquegrana” e al plesso “De Amicis”.

A premiarli è stato l’assessore Giovanni D’Errico insieme al Sindaco, Ing. Giuseppe Savoia. Presenti per l’occasione il preside della scuola media “V. Rocco”, Angelo Dell’Amico, la Vicaria della scuola elementare, professoressa Speranza Iodice e il parroco della Chiesa di Sant’Elpidio, Don Umberto D’Alia. La tradizione, dunque, continua. I vincitori hanno ricevuto 50 euro, una pergamena ed una lettera a firma del sindaco e dell’Assessore che si complimentano per i meriti e i successi scolastici ottenuti. Savoia e D’Errico ricordano con piacere la storia legata all’ istituzione di questo riconoscimento e l’importante scelta dell’Amministrazione di preservare nel tempo tale volontà: “La borsa di studio è stata voluta dal Tenente della Guardia di P.S. Amedeo Cinquegrana. Il Cav. Cinquegrana, nato nell’antica atella, ancora fanciullo dovette emigrare a Genova per motivi familiari. Ritornò nella sua amata terra natia all’età di otto anni, in compagnia del padre che vi rientrò per motivi di lavoro. La loro permanenza a Sant’Arpino durò solo un anno, durante il quale il benefattore frequentò la terza elementare della scuola ‘De Amicis’. Una volta lontano dal suo bel paese, il continuo ricordo dell’affetto ricevuto, forse, in quel periodo, tra i banchi di scuola, condusse il Cavaliere a lasciare un testamento con una cifra allora abbastanza consistente da destinare a favore degli scolari santarpinesi. Cinque milioni delle vecchie lire vincolati in Bot i cui interessi maturati venivano utilizzati per le borse di studio. E’ chiaro che gli interessi di oggi sulla stessa cifra non sono più quelli di allora. Ecco perché ci teniamo a sottolineare come sia stata fondamentale la nostra sensibilità rispetto alla volontà testamentaria del concittadino Cinquegrana che ci ha consentito di rinnovare di anno in anno l’antica tradizione”.

Savoia con gli alunni

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