La città in balia degli screzi di destra e sinistra

di Nicola Rosselli

Antonio di SantoAVERSA. Divisioni e lacerazioni in entrambi gli schieramenti politici. Nella maggioranza di centrodestra continua incessante la lotta in seno al Gruppo delle Libertà dove a rappresentarlo vi sono addirittura due presidenti: Plinio Frunzio e l’ex assessore Antonio di Santo.

Alle rivendicazioni di quest’ultimo, Frunzio ha risposto: “Avrei voluto risolvere la questione con riservatezza, ma c’è qualcuno che questo non vuole e, allora, una volta per tutte sia fatta chiarezza. Ancora una volta sono costretto a ribadire che il Gruppo delle Libertà è emanazione del Circolo delle Libertà. Di quest’ultimo organismo, come ha ribadito ancora qualche giorno fa il presidente regionale onorevole Marcello Di Caterina, io sono il legittimo responsabile ad Aversa”.

Frunzio, inoltre, chiama in causa direttamente di Santo e continua: “L’architetto di Santo purtroppo non ha alcuna legittimazione nella carica che si è dato. Invito, pertanto, a non utilizzare nome e simbolo senza essere autorizzati. Chi lo farà se ne assumerà le responsabilità derivanti”. Un pensiero Frunzio lo rivolge anche alla spaccatura che di fatto esiste tra i consiglieri e conclude: “Nei prossimi giorni convocherò tutti i consiglieri del Gruppo per trovare un necessario momento di sintesi”.

Polemiche anche in casa Pd, non tanto sull’immobilità del partito in provincia di Caserta, quanto sulla rappresentanza che Aversa dovrebbe avere in termini di delegati alla prossima assemblea provinciale.

Durante la discussione – ha dichiarato il componente l’assemblea nazionale Pd Salvatore Pezoneho provveduto a formalizzare un emendamento con il quale ho chiesto che ad Aversa fosse prevista l’apertura del 2° circolo ( in deroga a quanto statuito dall’esecutivo provinciale), considerato che il Regolamento prevede tale possibilità solo per i Comuni con oltre 50.000 abitanti. Tale richiesta nasce sia dalla considerazione che per Caserta ( che ha gli stessi abitanti di Aversa) sono stati previsti ben 4 circoli e sia – soprattutto – dalla esigenza di ribadire, sul piano provinciale che Aversa ha un ruolo ed un “peso politico” pressoché uguale a quello di Caserta, e come tale, non può essere “omologata” ad un piccolo comune. La storia culturale e politica della nostra città, a mio avviso, legittima la richiesta di una maggiore considerazione e peso di Aversa sul piano provinciale e regionale. E’ del tutto ovvio che se tale richiesta viene accettata dalla direzione provinciale (che si è riservata di decidere) , si consacra un principio di “bilanciamento”, nel senso che al polo Casertano si giustappone il polo di Aversano; di conseguenza, il Partito riconoscerebbe questo ruolo di riferimento politico della nostra città a tutti i livelli, città già mortificata dall’attuale dirigenza del Pd, la quale nel nominare l’attuale esecutivo provinciale non ha inserito in detto esecutivo nessun aversano membro della assemblea regionale o nazionale, creando così un significativo vulnus nella rappresentanza del nostro territorio nel Pd”.

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