CASERTA. Il comitato cittadino dell’Udc contesta il disegnoLeggevarato dalGoverno Berlusconi sull’emergenza rifiuti.
E´ difficile assumere una posizione di aperto dissenso nei confronti di chi è chiamato a risolvere un problema; particolarmente quando il problema è annoso e gravissimo; soprattutto per un partito come l´UDC che fa della serietà e della responsabilità la propria stella polare. Urge quindi massima chiarezza per mostrarci distinti e distanti, ma soprattutto per difendere con forza le istanze del nostro territorio. Nessun equilibrismo: solo l´esigenza di motivare e qualificare il nostro dissenso nei confronti di alcune delle scelte contenute nel recente D.L. che si può definire millederoghe poiché manda in soffitta i CDR, deroga dai limiti posti alle categorie di rifiuto autorizzando a sversare di tutto in discarica e, in più, supera qualsiasi vincolo di natura idrogeologica e ambientale, riportandoci agli anni novanta, quand´era possibile realizzare ovunque una discarica, senza alcun vincolo. Oggi che l´unico piano sul tavolo è quello del Sottosegretario Bertolaso (in sostanza lo stesso di due anni fa, ma stavolta con pieni poteri) e si dichiara di voler risolvere la questione manu militari, è più che mai necessaria una presa di posizione ufficiale che dica NO alla Cava Mastroianni e SI ad un altro sito se non si vuole infliggere il colpo mortale ad un´area che con l´apertura del policlinico diventerà una delle più importanti della conurbazione. L´UDC di Caserta apprezza e condivide la volontà manifestata dal Governo di risolvere – anche e soprattutto con mezzi straordinari. – quella che per la Campania è una catastrofe peggiore rispetto al terremoto del 1980, e se il decisionismo berlusconiano appare come l´ultima mano tesa ad una terra che non ha sfortune, ma solo pessimi governanti, chiediamo una mano che sia ancora più tesa e ancora più dura, ma che sia anche ragionevole. Poiché se è vero che le nuove norme limitano il diritto dei cittadini a manifestare legittimamente allora vuol dire che il meccanismo della rappresentanza democratica è inceppato, e allora perché non disinnescarlo in maniera radicale? Si commissari la Regione!, ma soprattutto: si commissari la Provincia! Per anni siamo intervenuti sull´argomento rifiuti e abbiamo cercato di stimolare una reazione da parte dell´Amministrazione Provinciale di Caserta. Da mesi, poi, trepidanti attendiamo che il suo Presidente ci sveli il piano che aveva annunciato e che s´era impegnato a sottoscrivere anche in qualità di sub-commissario ai rifiuti, allorquando, coerentemente con il suo protagonismo, egli affermò quanto segue: “…non appena il Commissariato per l´emergenza rifiuti cesserà d´esistere, nel giro di due mesi condurrò fuori da quest´immane emergenza la mia Provincia”. Era lo scorso gennaio. Già ai tempi dell´inopinata decisione di riaprire “Lo Uttaro”, che non era nulla di più di un sito da bonificare urgentemente e che fu fatto passare per una discarica, cercammo di essere validi consiglieri nei loro confronti. Purtroppo, tanto noi quanto l´unanimità delle associazioni ambientaliste, fummo relegati al ruolo di cassandre, mentre l´accordo su “Lo Uttaro” s´è rivelato carta straccia e da lì a poco il Commissario si è dimesso, ma gli altri firmatari no! Dunque, oggi che Bertolaso ritorna sotto altre vesti a presentare alla conurbazione casertana il medesimo disegno di distruzione di massa, logica vorrebbe che si dimettessero loro; e invece? E invece, ancora ieri, eccoli lì…amorevolmente d´accordo ad istituire l´ennesimo comitato di studio (adesso si chiamano osservatori) sull´emergenza rifiuti. Ancora ad osservare? Ma le proposte dove sono? Dove è finita la discarica provinciale promessa? Dov´è il piano dei rifiuti? Dov´è l´impianto di compostaggio e poi il dissociatore molecolare e infine l´ATO provinciale per i rifiuti? Nulla! De Franciscis continua a non produrre né impianti né tantomeno atti amministrativi e noi siamo ancora una volta soli a predicare nel deserto delle coscienze di questi amministratori del niente, eccoci qui: pronti a tornare sull´argomento, pronti ad offrire soluzioni alternative a chi è chiamato a gestire l´emergenza. Ma ad una condizione irrinunciabile: l´assunzione di responsabilità, almeno quello, visto che di rispetto dei patti non si può più parlare e che le decisioni prese dalla Provincia in materia assommano a zero. Dalla lite con Bertolaso ad oggi, l´unico messaggio che è arrivato dal Presidente De Franciscis è stato: rifiuti ovunque in Campania, ma non in Terra di Lavoro, da quando invece Bertolaso ha inteso quasi vendicarsi di lui colpendo la sua terra con l´indicazione di cava Mastroianni come possibile discarica vige silenzio assordante. Ora è il momento, l´ultimo possibile di proporre un sito alternativo ad una scelta che è folle solo perché è disperata, altrimenti non si vede la ratio nel proporre un´area dove la magistratura ha già disposto di non scaricare, ma anzi di bonificare al più presto poiché già inquinata dai veleni di Lo Uttaro. Questa, che dovrebbe funzionare per almeno tre anni, rischiando così di diventare una discarica ben quattro volte più grande di Lo Uttaro (circa 2 milioni di mc di rifiuti oltre ai 6 milioni che si stimano sepolti nell´area) e che andrà ad incidere direttamente sulla vita di almeno 150.000 abitanti dei Comuni di Caserta, San Nicola La Strada, San Marco Evangelista e Maddaloni, è una follia progettuale per l´estrema vicinanza ai centri abitati, ma soprattutto perché se “Lo Uttaro” va bonificata non è neanche pensabile che la cava ad essa contigua non debba esserlo e poiché è accertato che “Lo Uttaro” ha inquinato (Dio solo sa con cosa!) e continua ad inquinare la falda, non è neanche necessario andare a carotare in cava Mastrioianni: l´acqua ad essa sottostante, almeno quella di prima falda, a qualsiasi profondità si trovi, non può essere tanto diversa, soprattutto se consideriamo le proprietà idrogeologiche di quei terreni. Di fronte a queste osservazioni tutte le altre motivazioni circa il tributo pagato in questi mesi dalla nostra terra con la creazione di un mostro come Ferrandelle e l´annoso e improduttivo dualismo con Napoli passano in cavalleria. Ma se tutti insieme (maggioranza e opposizione) ci siamo battuti per la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti, come si può pensare di proporre un ambito provinciale solo per la raccolta e pretendere di andare a smaltire altrove, poiché rammentiamo che Ferrandelle nasce come sito di stoccaggio (una metafora per non impegnarsi con le popolazioni locali promettendo loro una falsa transitorietà e che sta producendo molti più danni di quanti ne avrebbe creati una discarica ben fatta), tra l´altro in un Comune come S.Maria La Fossa che sembra essere condannato a diventare l´inferno in terra poiché ospita numerose discariche e ospiterà l´inceneritore provinciale. Come si può non vedere quanto questa Amministrazione sia omissiva e quindi responsabile degli atti di forza che continuiamo a subire? In conclusione, chiediamo con forza che: Cava Mastroianni venga esclusa dall´elenco per gravi motivi socio-ambientali; La Provincia indichi subito un nuovo sito sufficientemente grande da accogliere i rifiuti stoccati al Foro Boario, nel famigerato “panettone”, a Ferrandelle e che tutti questi siti vengano bonificati. E´ il momento di essere forti ed uniti, ma anche e soprattutto velocissimi, ne va del nostro futuro.