BEIRUT (Libano). Michel Suleiman, generale cristiano maronita, è il nuovo presidente del Libano. La sua elezione è avvenuta, allunanimità, nel Parlamento di Beirut alla presenza di circa 200 ministri e autorità arabe e occidentali, tra cui il ministro degli esteri italiano Franco Frattini e lalto rappresentante per la politica estera della Unione Europea Javier Solana.
Con la nomina di Suleiman, 59 anni, già capo dellesercito libanese, frutto dellaccordo raggiunto nei giorni scorsi tra le diverse fazioni politiche, si mette fine ad una crisi iniziata nel novembre 2006, con luscita dei ministri sciiti dal governo, che ha portato il paese sullorlo di una nuova guerra civile. Solo dallinizio di maggio oltre 60 persone sono state uccise in scontri armati tra militanti dellopposizione degli Hezbollah, movimento sciita-filoiraniano, e i soldati del governo del premier Fuad Siniora, sostenuto dallOccidente. La carica di presidente era vacante da novembre e l’elezione è stata rinviata per 19 volte. Cristiano maronita (la carica di presidente spetta tradizionalmente a questa confessione), Suleiman tenterà di mantenersi neutrale rispetto alla radicata avversità tra lopposizione vicina alla Siria e la maggioranza che ambisce a liberarsi una volta per tutte dallegemonia del potente paese vicino.