PARMA. Ergastolo per Mario Alessi e trentanni di reclusione per la sua ex compagna Antonella Conserva. E il verdetto emesso oggi pomeriggio dalla Corte dAssise di Parma per il processo sul rapimento e la morte del piccolo Tommaso Onofri, avvenuto il 2 marzo 2006.
Accolte in pieno, dunque, le richieste della pubblica accusa. In mattinata, prima della sentenza, Alessi aveva chiesto scusa e perdono alla madre di Tommy, Paola Pellinghelli, ammettendo di aver partecipato al rapimento del figlio ma di avere la coscienza pulita sulla sua morte. Ma la donna non ha sopportato quelle parole ed ha lasciato laula. A quel punto, il presidente del tribunale, Eleonora Fiengo, lo aveva interrotto, invitandolo, se voleva rivolgersi ai familiari, a scrivere una lettera, ma non ad usare l’aula di giustizia. Indignato il padre di Tommy, Paolo Onofri: Tommy è un nome che non si deve permettere di far uscire da quella fogna che si ritrova al posto della bocca. Alessi, nel tentativo di difendersi, ha tirato nuovamente in ballo Salvatore Raimondi, già condannato a 20 anni con rito abbreviato, accusando anche il fratello di questultimo, Giacomo Raimondi, e il capomastro del cantiere dove lo stesso muratore siciliano lavorava, Pasquale Barbera, assolto con rito abbreviato. Antonella Conserva, invece, si è totalmente dichiarata innocente, dicendo di non sapere nulla del sequestro e di non aver mai pensato che il marito fosse un poco di buono.