Roma, resta in carcere il pirata della strada: omicidio colposo

di Redazione

il luogo dell'incidente (foto www.corriere.it)ROMA. Il Gip del Tribunale di Roma, Roberta Palmisano, ha convalidato il fermo, disposto dal pm Carlo Lasperanza, per Stefano Lucidi, il pirata della strada che giovedì a Roma ha travolto e ucciso due fidanzati in scooter.

Lucidi, dunque, resta in carcere, ma con una diversa accusa. Infatti, il gip ha derubricato l’accusa contestata da duplice omicidio volontario con dolo eventuale ad omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento. Il difensore di Lucidi, Basilio Fiore, ha detto che il suo assistitoè profondamente “costernato dalle conseguenze dell’incidente” ed ha precisato che “la diversa qualificazione giuridica del fatto costituisce un aspetto fondamentale”. Il legale ha anche annunciato che chiederà prossimamente una modifica della misura cautelare emessa nei confronti del suo assistito e solleciterà gli arresti domiciliari. Di diverso avviso l’avvocato Francesco Caro Leo Grimaldi, che assiste i familiari dei due studenti universitari, Flaminia e Alessio: “Sono assolutamente sconcertato per queste derubricazione ad omicidio colposo dell’iniziale ipotesi di omicidio volontario contestata dal pm. Sarà un mio preciso impegno combattere questa battaglia di legalità e di giustizia perché un fatto così drammatico sia sanzionato come lo deve essere. E’ un caso tipico di omicidio volontario in quanto la condotta di Lucidi ha dimostrato, non soltanto un totale disprezzo della vita umana, ma l’assoluta consapevolezza di poter uccidere. L’alta velocità, che si ricava dal fatto e i corpi dei due ragazzi sono sbalzati ad oltre 20 metri dal punto dell’urto, il passaggio con una serie di semafori rossi e il luogo in cui è avvenuto, altamente trafficato in quell’ora, non potevano non costituire un rischio assolutamente accettato di poter provocare la morte di chi si fosse trovato a passare”.

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