Monitoraggio centrali termoelettriche: Caputo “interroga”

di Redazione

Nicola Caputo TEVEROLA. Nell’ultima legge finanziaria della Regione, aveva fatto inserire l’articolo che prevedeva un monitoraggio accurato dell’inquinamento atmosferico nei territori in cui sono attive le centrali termoelettriche.

E martedì 20 maggio il consigliere regionale Nicola Caputo ha interrogato l’assessore all’Ambiente Walter Ganapini sulle misure attuate finora al fine di garantire il rispetto della disposizione legislativa. L’articolo 66 della Legge Finanziaria prevede che tutti gli impianti per la produzione di energia termoelettrica ubicati nei comuni campani debbano essere dotati di un rigoroso sistema di monitoraggio dello stato di qualità dell’aria, attraverso la collocazione permanente di centraline. Gli impianti per la produzione di energia elettrica già in esercizio avrebbero dovuto garantire, pena la revoca della concessione, la rete di controllo entro tre mesi dal 8 febbraio, data di pubblicazione della Legge Finanziaria sul Burc. I riflettori sono stati puntati sulle centrali termoelettriche di Teverola e di Sparanise, dove “i sistemi di controllo – dice Caputo – sono del tutto inefficaci e non certo rigorosi come prescrive la legge regionale”. “Le centrali della provincia di Caserta sono situate in territori critici dal punto di vista ambientale e in particolare la zona industriale Aversa nord è un’area fortemente segnata dall’inquinamento, a causa della presenza di discariche abusive, fabbriche, traffico veicolare. Garantire un adeguato sistema di monitoraggio deve essere una priorità”, commenta Caputo, che ha chiesto quali azioni siano state promosse per garantire l’adempienza delle società che gestiscono le centrali termoelettriche della Campania all’articolo 66 della Legge Finanziaria 2008. Vaga la risposta dell’assessore Ganapini letta dal vicepresidente della giunta regionale Antonio Valiante. “Mi dispiace dover constatare che non ci sia l’attenzione dovuta verso i protocolli di sicurezza che devono assicurare ogni forma di tutela della salute pubblica”, ha replicato concludendo Caputo.

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