AVERSA. Occorrerebbe aspettare tempi biblici per ottenere il via libera dallufficio tecnico comunale per effettuare dei semplici lavori di manutenzione ordinaria.
Lavori che per essere autorizzati richiederebbero solo la presentazione di una semplice richiesta allufficio competente che dovrebbe autorizzare automaticamente e in tempi brevi. Questo in teoria. In pratica, sostiene R.B., noto professionista aversano, i tempi brevi sarebbero solo per amici e gli amici degli amici. Per gli altri occorrerebbe aspettare il turno, determinato dal numero di protocollo, che può ritardare a dismisura la firma dellautorizzazione. Niente di irregolare per carità, perché chi dovrebbe autorizzare, seguendo precise indicazioni di legge, rimanda la firma dellatto chiedendo chiarimenti o integrazioni ma il rinvio dellautorizzazione crea problemi. Ai professionisti, che verrebbero discriminati dai possibili clienti, i quali preferirebbero indirizzare ad altri le loro richieste, non potendo avere certezze sui tempi di lavoro. Alle maestranze impegnate nei lavori che, non avendo certezze sul quando sarà avviato il cantiere, per tenersi sempre pronte sarebbero obbligate a rinunciare ad altri ingaggi. Una realtà che non vivrebbero i professionisti amici o amici degli amici che, in caso di bisogno, si farebbero portare per mano nellufficio competente, entrando subito nella stanza dei bottoni e ottenendo in tempo reale ogni autorizzazione.
Possibile che le cose stiano così? Abbiamo provato a girare la domanda al responsabile del settore, ma è stato letteralmente impossibile entrare in contatto con il funzionario. Così abbiamo chiesto chiarimenti allalleanzino Michele Galluccio, consigliere comunale, componente della commissione urbanistica. Certo dice – capita che un amico ci domandi notizie su una pratica presentata allufficio tecnico e che, di conseguenza, noi si chieda agli addetti a quale punto sia la situazione, ma niente di più. Mi sembra difficile conclude – che si possa parlare di discriminazioni e corsie preferenziali. Certamente è così. Ma per dissipare ogni dubbio e prevenire ulteriori proteste future il responsabile dellufficio potrebbe dettare dei tempi di attesa per ciascun tipo di richiesta, permettendo ai professionisti di avere certezze che non siano affidate a un semplice numero di protocollo.