Camorra, delitto Michele Orsi: scorta al fratello Sergio

di Antonio Taglialatela

Michele OrsiCASAL DI PRINCIPE (Caserta). “Era il Salvo Lima della Camorra”. Così lo scrittore Roberto Saviano descrive l’imprenditore Michele Orsi, ucciso dai sicari della camorra domenica pomeriggio a Casal di Principe, nel casertano.

Orsi, che era coinvolto nell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti del consorzio Ce 4, con l’accusa di aver favorito i clan con fatture e altre operazioni, stava facendo nomi e cognomi di personaggi di spicco, rivelando gli intrecci tra camorra e politica, e a giorni avrebbe dovuto testimoniare dinanzi ai giudici.

Un’auto della Guardia di Finanza presidia il fabbricato dove è chiuso in casa Sergio, fratello maggiore dell’imprenditore, anch’egli coinvolto nel procedimento giudiziario per le tangenti nello smaltimento rifiuti. All’uomoè stata concessa la scorta e il prossimo 17 giugno sarà chiamato a testimoniare. Al fratello Michele, invece, una decina di giorni fa era stata concessa la misura della vigilanza saltuaria.

“Non era un pentito, era un dichiarante, era una vittima assieme al fratello: la loro società ha versato 15 mila euro al mese, per 4 anni, al clan mondragonese”, sottolinea l’avvocato di Orsi, Caro De Stavola, che critica anche le dichiarazioni dello scrittore Saviano: “Il Salvo Lima della camorra? Assolutamente no. Chi lo ha sostenuto se ne assume la responsabilità”. E parla della richiesta di una scorta: “Orsi aveva paura, veniva ogni giorno nel mio studio, perchè era l’unico posto in cui si sentiva sicuro”.

Alcune perquisizioni sono state effettuate dalle forze dell’ordine. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia hanno disposto l’autopsia sul corpo del’imprenditore, che sarà effettuata martedì e molto probabilmente il corpo verrà restituito ai familiari mercoledì.

I funerali potrebbero tenersi in forma strettamente privata giovedì, nella chiesa di Maria Santissima Preziosa, cheè vicina alla sua abitazione.

“I clan hanno voluto lanciare un avvertimento ai politici, in vista della chiusura del processo Spartacus, che avverrà nei prossimi giorni. – ha poi continuato Saviano – Un evento che per i boss equivale al maxi-processo di Falcone e Borsellino a Cosa Nostra”.

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