Il 23 giugno notte di jazz al San Carlo

di Redazione

Teatro San CarloNAPOLI. Il teatro San Carlo di Napoli ha aperto le prevendite per il concerto che lunedì 23 giugno, vedrà sul palco del Massimo, per il terzoappuntamento dellarassegna “Nonsolopiano 2008”, firmata da Paolo Uva, la coppia formata da Enrico Rava e Stefano Bollani.

Un live che è un vero evento visto che sarà la prima volta in assoluto a Napoli in cui i due suonano assieme. Una serata che si annuncia di grande fascino e per la quale sono previsti tre ordini di posto al costo di 35 euro (platea e palchi di primo ordine), 25 euro (palchi di terzo e quarto ordine) e 20 euro (galleria e quinto e sesto ordine di palchi). I tagliandi d’ingresso sono acquistabili alla biglietteria del Teatro dalle ore 10 alle 15 dal lunedì al sabato (info: 0817972331) e on line al sito www.teatrosancarlo.it. Prevista la possibilità di prenotarsi via e-mail all’indirizzo: biglietteria@teatrosancarlo.it . Il concerto napoletano arriva sull’onda lunga della tournèe nata per presentare il loro lavoro The Third man, registrato per l’Ecm di Manfred Eicher allo studio della RTSI a Lugano dove hanno immerso il loro pianoforte e tromba, sospesi in una insolita dimensione “né concerto dal vivo né sala di registrazione tradizionale”. Un disco, il cui titolo è una citazione da Orson Welles, a cui l’album si intende dedicato, quieto, finissimo, dal passo felpato, in cui i due straordinari musicisti giocano, divertono e si divertono con alcune selezionate cover, come Estate, di Bruno Martino, che riesce a stillare ancora bellezza nonostante i troppi usi e abusi, Felipe di Moacir Santos, un doppio Retrato Em Branco Y Preto di Antonio Carlos Jobim. Rava e Bollani vanno spesso a braccetto, anzi, come si sa, è stato proprio il trombettista a scoprire e lanciare il pianista inserendolo nei suoi gruppi e la storia della collaborazione tra i due, ancora breve, è già ricca di episodi brillantissimi. L’intesa è di quelle totali e appare addirittura ammantata di magia, soprattutto alla luce del notevole divario generazionale. Il loro terreno comune è l’amore per la tradizione melodica nostrana, e la capacità di padroneggiare le situazioni musicali più “calde” e complesse con un atteggiamento dai tratti ironici e surreali. Da qualche tempo Bollani gode di vasta popolarità derivata da una continua, poliedrica, attività da solista. Riconoscimenti internazionali a pioggia, dischi per tutti i mercati principali (in particolare Francia e Giappone), si sommano ai tanti concerti in Italia (a partire dalla Scala) e all’estero. Ciò che lo contraddistingue da tutti gli altri è il suo messaggio musicale, un affascinante percorso attraverso sentieri disparati in cui gli standard e i classici del jazz si intrecciano con le canzoni italiane degli anni ’30 e ’40, con la poesia e il teatro, con il cabaret e lo spettacolo inteso nella sua più ampia accezione. Ogni suo concerto è uno show, in cui è comunque il pianoforte a far da padrone, al servizio di una creatività instancabile e di una tecnica brillante, da puro virtuoso. Su Enrico Rava rimarrebbe poco da dire, perché di questo trombettista, ormai oltre i sessanta anni, è stato detto tutto: da tempo dominatore della scena jazzistica nazionale e internazionale, è un musicista dalla personalità carismatica e dalla musicalità onnivora come poche altre. Se Bollani è un espressionista ironico a tinte forti, Rava è il suo opposto, poeta lirico e suggestivo, intimo fautore di emozioni. La sua tromba è fedele al linguaggio di Miles Davis e al messaggio di musicisti geniali come Joao Gilberto, splendido scrittore di temi ormai “classici”, magnifico improvvisatore, sempre assolutamente riconoscibile nelle esperienze più diverse.

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