Beni confiscati: Libera organizza Festival dell’Impegno Civile

di Raffaele De Biase

LiberaNasce il “Festival dell’impegno civile”. L’iniziativa, promossa da “Libera” Caserta, si dispiegherà nella tre giorni del 27/28/29 giugno. L’obiettivo: il dare rappresentazione e visibilità ad arte, approfondimento ed a tutto ciò che di bello caratterizza ed anima le nostre terre.

Scenario del progetto i beni confiscati ai clan camorristici, per una volta prestati a fare da cornice a quanto di positivo e solidale anima la popolazione. Forte l’appello di Libera alla società civile affinché l’idea, ancora in fase di elaborazione, possa avere successo: “Solo con l’aiuto di tutti – dichiarano i rappresentati di Libera – quest’iniziativa potrà lasciare un segno sul territorio e avere ambizioni concrete di crescita per il futuro. Vogliamo costruire insieme a voi qualcosa di bello per essere protagonisti della nostra rinascita culturale”. Viene chiesto a riguardo la collaborazione di tutti: artisti, scrittori, fotografi, studenti, pensionati, casalinghe,liberi cittadini, associazioni, volontari, studenti, aziende cooperative, consorzi, enti. “Insomma, – dichiarano quelli di Libera – tutti quanti insieme per raccontare il bello che offre questo territorio che vogliamo sia ricordato come la Terra di Don Peppe Diana, di Domenico Noviello, di Federico del Prete, di Gennaro Nuvoletta e di tanti come noi che credono che…è possibile costruire comunità alternative alla camorra, realmente educative solidali e sane”. Intanto, il 13 giugno si terrà a Senigallia, nel quadro del Cater raduno, l’appuntamento dei fans della nota trasmissione radiofonica Caterpillar, previsto dal 9 al 15 giugno, un’asta della legalità che vedrà proprio Libera Caserta la beneficiaria di quanto verrà eventualmente raccolto dalla vendita di oggetti appartenenti a coppie celebri. Tema, infatti, del raduno di quest’anno è il matrimonio. Il progetto a cui saranno devoluti i ricavi è la nascita nel casertano della cooperativa “Terre di don Peppe Diana”, dedicata alla memoria del sacerdote ucciso dalla camorra, utilizzando i terreni, le aziende e i caseifici confiscati al clan dei casalesi. L’obiettivo è produrre mozzarella di bufala di alta qualità con procedure attente al risparmio energetico, alla formazione dei lavoratori e alla bontà delle materie prime.

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