La Squadra Mobile scopre bunker per nascondere latitanti

di Redazione

poliziaCASAL DI PRINCIPE. Gli agenti della Squadra Mobile di Casal di Principe, coordinati dal vicequestore Rodolfo Ruperti, hanno fatto irruzione ieri in una appartamento situato in via Fellini, nel centro della cittadina dell’agro aversano.

L’ hanno scoperto un bunker sotterraneo ricavato all’interno di un laboratorio artigianale per la costruzione di infissi in alluminio. Si presuppone che sia stato il rifugio di alcuni latitanti eccellenti del clan dei casalesi. Gli agenti hanno effettuato numerose perquisizioni in abitazioni adiacenti, tra cui quelle dei fratelli Setola, ma senza esito. Il laboratorio risulta intestato a Giovanni Cecoro, 59 anni, di San Cipriano di Aversa, comune attiguo a Casale. In un angolo del cortile, adibito a deposito di materiale, gli agenti hanno rinvenuto una botola di ferro da cui si accedeva ad un cunicolo che conduceva all’interno degli uffici del laboratorio. Nel cunicolo, illuminato e pavimentato, vi era uno spazio munito di bagni, cosa che lascia presupporre l’utilizzo dello stesso cunicolo come rifugio. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile, in collaborazione con il commissariato di Aversa diretto dal dottor Antonio Sferragatta, del Servizio centrale operativo di Roma e della struttura operativa di Casapesenna, nell’ambito dei controlli disposti dal questore Carmelo Casabona per la cattura di latitanti del clan. Un’azione di contrasto alla criminalità che è avvenuta proprio nel giorno dell’inaugurazione della sede distaccata della Mobile, affidata al dirigente Alessandro Tocco, ospitata nell’ex villa bunker di Dante Apicella, fiancheggiatore del clan dei Casalesi condannato nel processo Spartacus.

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