CASERTA. Attivata la procedura di licenziamenti collettivi, di cui agli articoli 4 e 24 della legge 23/07/91, per la totalità del personale dipendente a seguito dellinterruzione di attività della Casa di Cura San Luca, disposta con ordinanza del Sindaco della città di Caserta ...
Così la lettera della Clinica San Luca inviata ai sindacati in 11 pagine per definire la chiusura della struttura e le motivazioni. Intanto restano in ballo i dipendenti per i quali breve scatta una mobilità senza cassa integrazione. Ma Cgil, Cisl e Uil, insieme a Cisas e Ugl non possono ovviamente recepire in maniera serena la questione. Le Organizzazioni Sindacali fanno appello ai Consiglieri Regionali di Caserta, tutti, al fine di scongiurare tale situazione.
La San Luca, casa di cura privata, trattando due importanti branchie della medicina, quella chirurgica e quella ortopedica-traumatologica, si integrava con lintera rete sanitaria provinciale ed in particolare con lAzienda Ospedaliera SantAnna e San Sebastiano, alla quale sovente è andata incontro per alleviare il fabbisogno di posti letto. Cgil, Cisl, Uil Cisas e Ugl, su sollecito delle Segreterie Provinciali, al fine di salvaguardare i 70 dipendenti coinvolti nella procedura, hanno più volte richiesto, anche attraverso lintervento del Prefetto di Caserta un incontro interlocutorio con lAssessore alla sanità regionale, Angelo Montemarano, ma a tuttoggi lAssessore non ha mai convocato alcun tavolo di discussione.
In una nota, i sindacati di Cgil, Cisl e Uil commentano:Ancora una volta, dunque, i lavoratori della sanità privata si trovano in condizioni di disparità rispetto ai lavoratori dellindustria e della sanità pubblica, che in caso di crisi aziendale possono invece usufruire degli ammortizzatori sociali. Questi lavoratori, al contrario, non sono tutelati in alcun modo, anni e anni di lavoro persi nel fumo e tutto questo avviene nel silenzio istituzionale. E per questo che Cgil, Cisl e Uil chiedono lintervento immediato dei Consiglieri Regionali, facciamo appello a tutti i Consiglieri che ci rappresentano presso lEnte Regione, a che intervengano nei confronti di Montemarano per farsi portavoce di questa gravissima situazione. Chiediamo anzi che ci sia un interpellanza in Consiglio Regionale.