LOS ANGELES (Usa). La sonda Phoenix della Nasa, dopo un viaggio di dieci mesi, lo scorso 25 maggio è atterrata sul suolo di Marte e sta inviando notizie veramente sconvolgenti.
Dalle ultime analisi gli scienziati americani hanno verificato lesistenza dei parametri adatti per ospitare forma di vita. Se a ciò si aggiunge il ritrovamento delle tracce di acqua nel terreno prelevato dal braccio meccanico della sonda spaziale, potremmo ipotizzare una vita oltre il nostro pianeta. Esprime soddisfazione lo scienziato Sam Kounaves che ha dichiarato: Abbiamo trovato quelli che sembrano essere i requisiti base, cioè le sostanze nutrienti per sostenere la vita nel passato, nel presente o nel futuro. E’ il tipo di suolo che potrebbe essere trovato nel vostro giardino, ricco cioè di sostanze alcaline – ha aggiunto lo scienziato – E’ un suolo dove potrebbero crescere degli asparagi. Sono dati molto eccitanti per noi. Ma non è finita qui, poiché le altre sonde della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Global Surveyor, presenti anchesse sul Pianeta rosso, avrebbero fotografato il cratere più grande dellintero sistema solare. Lenorme cratere, situato nell’emisfero settentrionale chiamato conca Boreale, sarebbe stato generato da un violento impatto cosmico risalente a circa 3,9 miliardi di anni fa, periodo della formazione del sistema solare.