A causa delle intimidazioni subite il leader dellopposizione, Morgan Tsvangirai, ha deciso di abbandonare in segno di protesta la corsa per la presidenza dello Zimbabwe.
Lo ha reso noto lagenzia olandese Anp. Il leader dellMdc (Movimento per il cambiamento democratico) ha così spiegato le sue dimissioni: Nelle attuali circostanze è impossibile uno svolgimento delle operazioni di voto libero e regolare. Cè un complotto ordito dal regime ha continuato Tsvangirai Mugabe ci ha dichiarato guerra. E stato sostituito alla scheda il proiettile. Subito dopo aver appreso la notizia del ritiro di Tsvangirai dal ballottaggio previsto per venerdì 27 giugno, la polizia ha effettuato un irruzione nel quartiere generale dellMdc a Harare dove sono state fermate circa 60 persone che nei giorni scorsi si erano rifugiate nelledificio a causa delle violenze subite dalle milizie dello Zanu-Pf (il partito di Mugabe). Anche Il leader dellMdc è stato infatti costretto arifugiarsi nellambasciata olandese di Harare poco dopo lirruzione della polizia nel quartiere. La decisione di Morgan Tsvangirai è pienamente comprensibile considerato l’inaccettabile livello di violenza che ha impedito allMdc di fare campagna elettorale, ha spiegato il commissario Ue allo sviluppo, Luis Michel. Tutti gli osservatori africani che si trovano in Zimbabwe – ha continuato Michel – ci hanno detto di aver visto atti di intimidazioni, violenze e crimini messi in atto dallo Zanu-Pf (il partito governativo) contro l’Mdc. Ora speriamo – ha concluso il commissario – che i leader africani che si riuniranno per il vertice dell’Unione africana questa settimana in Egitto condannino fermamente la situazione dello Zimbabwe e facciano il possibile per risolvere la crisi per il popolo dello Zimbabwe e per la democrazia in Africa.