2 giugno 1946, arriva la Repubblica

di Redazione

 Accadde Oggi. Praticamente 1.509.735 voti nulli e schede bianche e ben 3.058.262 astenuti avrebbero potuto cambiare la storia dell’Italia.

Alla fine, infatti, furono 12.717.923 i voti che ottenne la Repubblica e 10.719.284 quelli che riportò la Monarchia. Siamo al 2 giugno del 1946, gli italiani sono chiamati al primo Referendum istituzionale, la scelta è di quelle importanti: si deve decidere se in Italia deve restare la Monarchia con il suo Re, oppure cambiare pagina e provare la Democrazia. Attenzione, prima che lo facciate voi, sappiate che i voti finali, contati e ricontati, portarono a diverse soluzioni numeriche, unica cosa su cui non vi fu dubbio furono i voti nulli e le bianche. La Repubblica comunque vinse con il 54,3% dei voti, contro il 45,7% assegnati alla Monarchia. Le critiche del dopo voto furono feroci, si parlò di brogli e giochetti vari, ma si riscontrò non senza giustezza che al voto non furono ammessi circa 3 milioni di abitanti della Venezia Giulia che solo nel 1947 passa ai paesi vincitori della seconda guerra mondiale con il Trattato di Parigi. Così, allo stesso modo, non fu possibile a tutti quegli italiani ancora internati nei campi di concentramento e comunque arrivati in Italia tra l’aprile del 1945 (data di chiusura delle liste elettorali) e il Referendum stesso. Le polemiche si trascinarono per anni, ma la storia ormai era scritta.

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