PALERMO. Otto persone tra poliziotti, medici, imprenditori, boss eiscritti a logge massoniche sono stati arrestati dai carabinieri di Trapani e Agrigento in diverse città.
Sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari, peculato, accesso abusivo in sistemi informatici giudiziari e rivelazione di segreti d’ufficio. L’operazione, per la quale sono state anche svolte decine di perquisizioni,è stata denominata “Hiram”, vede impegnati anche i carabinieri, non solo di Agrigento e Trapani, ma anche quelli di Palermo, Roma e Terni. Dall’inchiesta emerge che boss mafiosi, grazie all’aiuto di persone appartenenti a logge massoniche avrebbero ottenuto, dietro pagamento di ingenti somme di denaro, di ritardare l’iter giudiziario di alcuni processi in cui erano imputati affiliati a cosche di Trapani e Agrigento. Dei ritardi dei processi si sono avvalsi anche singoli professionisti, come un ginecologo di Palermo, che era stato condannato anche in appello per violenza sessuale su una minorenne. L’uomo avrebbe pagato tangenti per tentare di ottenere l’insabbiamento del procedimento in Cassazione, che infatti risulta pendente da tre anni, per poi accedere alla prescrizione del reato. Nell’ambito della stessa operazione sono state effettuate anche perquisizioni in alcuni uffici della Cassazione.I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo, Roberto Conti, su richiesta del procuratore Francesco Messineo, dell’aggiunto Roberto Scarpinato e del sostituto della Dda, Paolo Guido.