ROMA. La Camera, con 278 voti a favore e 255 contrari, ha approvato il decreto legge sul prestito ponte ad Alitalia. Il provvedimento, che è stato modificato, tornerà al Senato entro il 23 giugno per la conversione in legge.
Ma dallopposizione arrivano forti critiche, in particolare dallex ministro Pier Luigi Bersani, che rinfaccia a Berlusconi la colpa di aver fatto saltare, durante lultima campagna elettorale, laccordo con Air France. Il debito che diventa patrimonio riflette Bersani sul superdecreto – è cosa che non si è mai vista, è evidente che buttiamo soldi dalla finestra, aumentando il rischio di infrazione da parte dellUe. Un vero obbrobrio.
Bersani si riferisce alla decisione della Commissione Europea di aprire una procedura dinvestigazione formale sul prestito ponte da 300 milioni di euro concesso dallo Stato allAlitalia, poi destinato in conto capitale. LUe vuole accertare se tale provvedimento è compatibile con le norme europee sul Mercato Unico. La Commissione, in particolare, nutre dubbi sul fatto che lo Stato italiano, concedendo alla compagnia aerea il prestito, si sia comportato come un azionista avveduto che persegue una politica strutturale, globale o settoriale, guidato da prospettive di redditivitá dei capitali investiti che sono a più lungo termine rispetto a quelle di un investitore comune. Il prestito, inoltre, secondo lUe, costituisce una misura di carattere selettivo, poiché conferisce ad Alitalia un vantaggio economico cui essa è lunica beneficiaria.