Confindustria avverte: “Economia in stagnazione”

di Antonio Taglialatela

Emma Marcegaglia, presidente ConfindustriaROMA. La crescita del Pil quest’anno si fermerà allo 0,1%, in forte rallentamento dall’1,5% del 2007, e quindi si prevede una sostanziale “stagnazione” per l’economia italiana.

E’ quanto prevede il centro studi di Confindustria nel rapporto sugli scenari economici. Dal rapporto si evince che “l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie può essere recuperata solo con maggiore efficienza e concorrenza, liberalizzando i mercati e migliorando la logistica”. Occorrono, inoltre, “interventi fiscali mirati possono aiutare i nuclei familiari più colpiti”. Dalla seconda metà di quest’anno, Confindustria prevede un raffreddamento dei prezzi, con il tasso di inflazione che a dicembre dovrebbe attestarsi intorno al 3%. In media viene stimata l’inflazione al 3,4% per cento nel 2008 e al 2,5% nel 2009. Uno scenario che, tuttavia, come si legge nel rapporto, “si basa sulla stabilità del prezzo del petrolio a livelli record attuali e sulla moderazione delle altre materie prime”. Ciò andrà a ridurre progressivamente la spinta sui prezzi delle componenti energetica e alimentare, al netto delle quali, l’inflazione, “dopo essere salita al 2,2% a maggio, calerà restando vicino al 2%”. Il graduale rientro della dinamica dei prezzi al consumo proseguirà nella prima metà del 2009 arrivando a 2,2% a giugno.

Per quanto riguarda i consumi, è atteso un marcato rallentamento nel 2008: +0,2% annuo, dall’1,4% del 2007, a causa dell’aumento dei prezzi energetici e alimentari. Anche per le retribuzioni si profila una stagnazione: l’incremento dei salari per dipendenti, pari al 3,5% e legato al rinnovo di molti contratti, sarà infatti compromesso dal brusco aumento dei prezzi al consumo, attesi a registrare un aumento del 3,4%. Una situazione che si manterrà anche nel 2009.

In linea con la stagnazione del Pil, rallenterà anche l’occupazione: si prevede un leggero aumento dello 0,1% nel 2008 e dello 0,4 nel 2009, rispetto all’1% del 2007. Allo stesso tempo, dopo dieci anni, rileva il rapporto sugli scenari economici, si fermerà la discesa del tasso di disoccupazione, che è previsto in rialzo al 6,4% quest’anno (dal 6,1% del 2007) e al 6,5% nel 2009.

Infine, una riflessione sui conti pubblici: “Lo sforzo da compiere per il riequilibrio dei conti pubblici appare impegnativo ma il risanamento è a portata di mano”, spiega il rapporto di Confindustria, analizzando i primi provvedimenti del governo in tema di economica. “È positivo – si legge – che il nuovo ministro dell’Economia abbia fatto propri sia gli obiettivi delineati dal Dpef 2008-2011 , che prevede il pareggio di bilancio nel 2011, sia le linee di intervento predisposte dal suo predecessore, come dimostra la volontà di dare seguito alla riduzione della spesa corrente primaria di oltre due punti di Pil”.

Nonostante il quadro poco confortante, che appesantisce il deficit dello 0,6% del Pil tra il 2009-2011, Confindustria ritiene positiva la realizzazione da parte del governo Berlusconi di “quella continuità di azione bipartisan che altre volte è mancata nella pilitica di bilancio e che è indispensabile per azzerare il deficit e piegare il peso del debito”.

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