CAPRI. Un clima più sereno e costruttivo. E quello che, dallisola di Capri, dove festeggia suo 83esimo compleanno, auspica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano allindomani degli insulti voltai tra maggioranza e opposizione sul caso intercettazioni.
In particolare la definizione di magnaccia al premier Silvio Berlusconi data da Antonio Di Pietro nel commentare le presunte raccomandazioni per attrici e soubrette. Parole giudicate da osteria da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, nonché da querela per Nicolo Ghedini, legale del premier. Ma lex magistrato di Mani Pulite non si lascia intimorire, anzi, nel replicare, rincara la dose e replica: Come al solito Berlusconi o tenta di comprare gli avversari, come dimostrano le intercettazioni napoletane, o tenta di intimorirli, minacciandoli di chissà quale danno divino. Noi dellItalia dei valori non ci lasciamo intimorire e continuiamo a difendere la dignità del Parlamento in ogni sede. Lo stesso Di Pietro ha poi annunciato che martedì 8 luglio, a Roma, in piazza Navona, prenderà il via la raccolta di firme contro quelle che vengono considerate leggi ad personam per Berlusconi.
A dare ulteriore colore alla giornata non certo serena per la politica italiana ci ha pensato il leader della Lega e ministro delle Riforme Umberto Bossi, ritenendo che sia meglio che uno si faccia le donne della sinistra piuttosto che i culattoni.
Sul tema delle intercettazioni, ricordiamo, il governo ha stilato un nuovo ddl che prevede una pena superiore a 10 anni, con una deroga per i reati contro la pubblica amministrazione, fino a tre anni di carcere per i giornalisti che le pubblicano e fino a cinque per i pubblici ufficiali che le divulgano.