Hanno dato un grande contributo alla giustizia italiana, hanno portato alla luce cose che forse mai si sarebbero sapute, eppure si vuole porre un limite alle intercettazioni telefoniche.
Lannuncio arriva dalla bocca del presidente del Consiglio Berlusconi durante la convention dei Giovani Industriali. Possono essere pubblicate soltanto quelle inerenti a reati di terrorismo e mafia. Le pene sono consistenti, vanno da multe salatissime per chi le pubblica, fino ad arrivare a cinque anni di reclusione per chi le effettua. La questione ha sollevato non poche polemiche: la magistratura non è daccordo, una buona parte del mondo politico, iniziando dal leader del Pd, Walter Veltroni, non sono daccordo su questo alatola alle intercettazioni. Il mondo dellinformazione si vede decurtare uno strumento che negli ultimi anni ha dato tanto per linformazione ai cittadini. Quello che si è saputo, è frutto danni dindagini e intercettazioni ambientali. Calciopoli, vallettopoli, scandali finanziari, sono venuti a galla grazie alle tante intercettazioni, senza di esse tutto ciò sarebbe rimasto nascosto nel nulla. Ora si vuole fermare uno strumento utile e indispensabile per scoprire tante verità. Con questo sistema si sta censurando anche linformazione, portare a conoscenza della gente le mancanze della classe politica, dei grandi finanzieri, delle grandi lobby, è un diritto e dovere del mondo dellinformazione. Dallaltra parte della barricata ci sono i cittadini che hanno il diritto di sapere quello che succede al di fuori del proprio guscio. Chiaramente cè sempre il rovescio della medaglia che induce a non farne un abuso del sistema intercettazione. Nello stesso momento, è opportuno non sottrarre dalle mani della magistratura uno strumento indispensabile per scovare qualsiasi forma dillecito. Regolamentare è un passaggio fondamentale, sottrarre del tutto, dà più limpressione della censura che del voler cambiare regole al sistema. Già si sono aperte delle vivaci contestazioni intorno a questa proposta che, sicuramente, daranno filo da torcere alla maggioranza di governo. La proposta va rimodellata, per il bene della democrazia, in modo da non porre enormi vincoli di libertà dindagare e dinformazione.