Ladri in azione all’Annunziata: trafugate due statue

di Antonio Arduino

La statua di don Andrea Avellino, da cui mancano accanto le due statue trafugateAVERSA. Ladri di opere d’arte in azione nelle chiese, che per i malfattori rappresentano un “supermercato dell’antiquariato”, dove tutto è in offerta gratuita.

E’ un dato di fatto che non andrebbe sottovalutato dagli amministratori comunali se davvero puntassero a lanciare Aversa come “città d’arte”. Invece, cambia il sindaco, cambiano gli assessori ma non si fa niente per proteggere tele, sculture e quanto di artisticamente significativo è conservato nelle cento chiese aversane. Neppure, o sarebbe meglio dire specialmente, quando oggetto dell’attenzione dei ladri è il complesso monumentale dell’Annunziata, una icona per la città. Succede così che i soliti ignoti riescano a portare via persino delle statue a grandezza naturale. Si avete letto bene, proprio “statue” e non una sola ma due, rappresentanti dei chierichetti intenti a sostenere un sacerdote colpito da infarto durante la celebrazione. L’opera, realizzata a fine ottocento, era conservata in una teca, ancora esistente e visibile, posta sul lato a destra dell’altare principale. Il sacerdote era don Andrea Avellino, santificato nel maggio 1712 da papa Clemente XI, che, il 10 novembre 1608, mentre si accingeva a celebrare messa nella chiesa napoletana di San Paolo Maggiore cadde colpito da infarto. Fu un attacco violento che lo avrebbe fatto cadere pesantemente a terra se gli fosse mancato il sostegno di due chierichetti. L’episodio finale della vita di don Andrea Avellino, diventato santo protettore di chi teme di essere colto da morte improvvisa, era ricordato in maniera perfetta nella teca fino all’intervento dei soliti ignoti che hanno pensato bene di portare via i due chierichetti. Ed ora la teca mostra il santo, la cui festa cade il 10 novembre, in una posizione strana, quasi da contorsionista, inspiegabile per chi non ne conosca la storia.

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Redazione
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