Liberi, candidato per la terza volta: assolto il sindaco Vastano

di Redazione

 LIBERI (Caserta). Un’ulteriore sentenza che va contro il divieto del terzo mandato consecutivo per i sindaci.

Il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Maccariello, a seguito dell’udienza preliminare celebrata martedì 1 luglio, ha assolto con formula piena il sindaco di Liberi Giuseppe Vastano, accusato di abuso d’ufficio in violazione del divieto di terzo mandato assieme agli assessori della sua giunta: Teresa Isolda, Ivan Natale, Antonio Perrillo, Angelo Perretta, Antonio Diana, Alfonso Ricciardi, Lucio Rotondo, Velia Di Dario, assistiti dagli avvocati Raffaele Costanzo di Aversa, Alberto Martucci di Caserta e Gerardo Tommassone.

L’accusa contestava la delibera che gli imputati, in qualità di rappresentanti del consiglio comunale di Liberi, avevano approvato il 15 giugno 2006, per convalidare l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale avvenuta i precedenti 28 e 29 maggio, dichiarando, dunque, l’eleggibilità del sindaco Vastano per la terza volta consecutiva. Fitta e dettagliata la documentazione prodotta dalla difesa. In primis, questa ha sostenuto che molti altri sindaci eletti per la terza volta consecutiva, come Vastano, tuttora ricoprono il terzo mandato e non sono mai stati sottoposti a processo penale. Quindi, una evidente disparità di trattamento.

Tra gli esempi citati, quello del sindaco di Salerano Cavanese (Torino), che sta esercitando, senza aver subito alcun processo penale, il terzo mandato. In realtà ci fu una disposizione della Prefettura di Torino che ordinava il commissariamento del comune ma il Tar Piemonte respinse il ricorso presentato dal ministero dell’Interno, sancendo, tra l’altro, l’obbligo per il consiglio comunale di Salerano Cavanese di convalidare la terza elezione consecutiva.

La difesa ha poi allegato la sentenza del tribunale di Alessandria del 22 novembre 2007 con cui sono stati prosciolti gli imputati, accusati dello stesso reato. Con quest’ultima sentenza, il collegio difensivo, tra l’altro, ha smontato la tesi accusatoria del “vantaggio patrimoniale” che si sarebbero procurati il sindaco Vastano e gli assessori, poiché le rispettive indennità di carica sono da considerare irrisorie.

Tra le argomentazioni a sostegno della buona fede di Vastano e dei suoi assessori il fatto che quella delibera fu da loro approvata non per esercitare un abuso ma per protestare contro la terza candidatura consecutiva di altri sindaci in quello stesso periodo. Infatti, alle amministrative 2006, diversi sindaci dei comuni d’Italia, pur uscendo dal secondo mandato consecutivo, decisero di candidarsi. Questo anche per portare avanti una battaglia politica contro il divieto del terzo mandato, supportata anche dall’Anci, associazione nazionale comuni italiani, e della quale ha preso atto, in una circolare, il ministero dell’Interno in data 19 febbraio 2007.

Infine, la difesa ha analizzato la situazione anche sul piano sociale, sostenendo come nei piccoli comuni, come quello di Liberi, risulta assai difficile per la popolazione individuare una valida alternativa al sindaco uscente, soprattutto quando quest’ultimo ha ben amministrato nel corso dei precedenti due mandati, conquistando il consenso della propria comunità.

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