Casapesenna, Zara: “Il nostro paese ancora pieno di spazzatura”

di Redazione

emergenza rifiutiCASAPESENNA (Caserta). Emergenza rifiuti finita? Quel che viene proclamato a livello nazionale non trova certo riscontro nell’hinterland aversano, dove soprattutto le periferie sono trasformate in vere e proprie discariche abusive.

Il territorio comunale di Casapesenna, nelle aree di confine con i paesi limitrofi, evidenzia in maniera palese quanto purtroppo il fenomeno degli scarichi illeciti sia ancora estremamente diffuso. I disagi maggiori si registrano in via Vianini, al confine con San Marcellino, e sulla variante che collega a San Cipriano d’Aversa. Qui, oltre ai sacchetti dell’immondizia, vengono abbandonate lastre di eternit (l’amianto- cemento il cui uso è stato bandito da una legge del 1992), materiali ingombranti, residui delle attività tessili, calzaturiere, conciarie, edili. Insomma, nei siti che, per lunghi tratti, risultano completamente impraticabili, si può trovare di tutto. Per la caratterizzazione dei luoghi che dovranno essere sottoposti a bonifica, si prevede nei prossimi giorni il sopralluogo della Recam. Il primo cittadino Giovanni Zara, con un’attenzione molto elevata sull’emergenza, chiede un intervento concreto delle autorità competenti. “Il nostro paese è stretto fra due fasce di rifiuti – dice Zara – i Comuni purtroppo non hanno i mezzi per poter affrontare il problema e pertanto l’aiuto degli organi istituzionali di livello maggiore risulta adesso più che mai necessario. Una gestione scellerata dell’emergenza rifiuti ha messo in ginocchio territori dalle grandi potenzialità, ma ora abbiamo il dovere di intervenire per il cambio di rotta”. Sulla stessa scia del primo cittadino, anche il consigliere comunale delegato all’Ambiente Umberto Zara: “Non possiamo più aspettare tutelare le condizioni di salute della collettività è una priorità indiscussa”. Intanto, il sindaco ha già annunciato che scriverà una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. “E’ opportuno che qualcuno lo informi sui rifiuti delle nostre martoriate terre”, conclude lapidario il primo cittadino.

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