FERRARA. Sono 29 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Ferrara, nellambito dellindagine ribattezzata Scanta, avviata dopo lassassinio del vicebrigadiere dei carabinieri Cristiano Scantamburlo ad opera di un evaso, deceduto anchegli nel conflitto a fuoco, avvenuto a Comacchio (Fe) il 12 febbraio 2006.
Otto gli arresti eseguiti in flagranza di reato e sequestrati di 11 chilogrammi di droga. Dopo lomicidio del militare, infatti, è stata avviata unindagine che si è concentrata sulle persone con le quali lomicida era in contatto. Un primo filone investigativo ha condotto alla emissione, il 5 maggio scorso, di un provvedimento di custodia nei confronti di tre pregiudicati per i reati di favoreggiamento personale, estorsione, usura, ricettazione e porto di armi da sparo clandestine, per aver fiancheggiato levaso durante la sua latitanza. Il secondo ramo dellinchiesta ha invece consentito di accertare lesistenza di un traffico di droga, anche per quantitativi ingenti, a carico di 29 indagati. Soltanto tre saranno sottoposti agli arresti domiciliari; due persone saranno sottoposte alla misura cautelare dellobbligo di dimora nel comune di residenza ed uno allobbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per i restanti si apriranno le porte del carcere. Gli arrestati, di nazionalità italiana, nord africana ed albanese, sono stati catturati in diverse province del territorio nazionale, ovvero Ferrara, Ravenna, Caserta (Casal di Principe e Aversa), Treviso, Perugia, Bologna, Varese, Siena e Bergamo.