Kabul, attentato all’ambasciata indiana: 28 morti

di Redazione

Attentato all'ambasciata indiana a KabulKABUL. Strage a Kabul dove un kamikaze a bordo di una vettura carica di esplosivo si è lanciato contro il cancello principale dell’ambasciata indiana nella capitale afgana, uccidendo almeno 28 persone e ferendone altre 141.

L’esplosione ha anche distrutto quattro auto parcheggiate lungo una strada laterale all’ambasciata, situata al centro della città, dinanzi al ministero dell’Interno. In fila, in attesa dei visti per l’espatrio, c’erano decine di persone. Il ministero degli Esteri afgano, Rangeen Dadfar Spanta, ha visitato l’ambasciata subito dopo l’attacco, come reso noto dal suo portavoce Sultan Ahmed Baheen. “India e Afghanistan hanno un rapporto profondo. Tali attacchi del nemico non danneggeranno le nostre relazioni”, ha detto lo stesso Baheen, il quale ha riferito che l’ambasciatore e il suo vice non erano all’interno del palazzo al momento dell’esplosione. I miliziani talebani hanno spesso attacco uffici delle autorità indiane sin dall’insurrezione americana del 2001.

Intanto, il presidente afgano Hamid Karzai ha chiesto l’apertura di un’inchiesta sui due attacchi aerei delle forze della coalizione nel nord dell’Afganistan che in tre giorni hanno ucciso 47 civili. Venerdì scorso ne morirono venti, ieri altre 27 vittime nel distretto di Deh Bala, nella provincia di Nangarhar. Stavano raggiungendo a piedi una cerimonia nuziale quando sono state raggiunte dai colpi sparati da alcuni elicotteri statunitensi. Fonti della coalizione riferiscono che nelle incursioni aeree sono stati colpiti solo miliziani talebani.

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