USA. Se diventerò presidente degli Stati Uniti ritirerò le truppe dallIraq entrò il 2010. Parole di Barack Obama, candidato democratico alla Casa Bianca, in una lettera pubblicata sul New York Times, intitolata: Il mio piano per lIraq.
Il senatore dellIllinois propone di far tornare a casa, gradualmente, nel giro di 16 mesi, il contingente e lasciare sul posto solo una forza limitata per combattere ciò che resta di al Qaida, proteggere il personale americano e, finché gli iracheni non faranno progressi politici, addestrare le forze di sicurezza del paese. Come ho già detto molte volte – scrive Obama – dobbiamo essere cauti nelluscire dallIraq tanto quanto siamo stati incauti nellentrarci. A rendere quella del ritiro una opportunità, come spiega Obama al quotidiano americano, cè il fatto che i leader dellIraq vogliono assumere la responsabilità del loro paese negoziando un calendario per il ritiro delle truppe americane. E ricorda: Il responsabile delladdestramento delle forze di sicurezza irachene, generale James Dubik, ritiene che lesercito e la polizia nazionali saranno pronti nel 2009. Dopo il ritiro dallIraq, Obama però non intende mandare a casa le truppe statunitensi, bensì spostare il fulcro delle azioni militari in Afghanistan, strategicamente più cruciale. Non manterrei i nostri militari, le nostre risorse e la nostra politica estera ostaggio di un malintesa esigenza di tenere basi permanenti in Iraq, che non è il fronte centrale della guerra al terrorismo e non lo è mai stato, conclude il candidato dei Democratici.