Camorra: arrestato Vargas, sospettato degli omicidi Orsi e Noviello

di Antonio Taglialatela

Domenico VargasCASAL DI PRINCIPE (Caserta). Arrestato il latitante del clan dei casalesi Domenico Vargas, che sarebbe coinvolto negli omicidi dei due collaboratori di giustizia Michele Orsi e Domenico Noviello, i quali stavano denunciando gli affari illeciti del gruppo guidato dal boss Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e Mezzanotte”.

Il 38enne, che si nascondeva nel residence “Impero” di Licola (frazione di Giugliano, sul litorale domizio, in provincia di Napoli), in via Ficocelle, è stato messo in manette dai carabinieri del comando provinciale di Caserta, agli ordini del colonnello Carmelo Burgio. All’irruzione dei militari, Vargas era con la moglie ed il figlio e non ha opposto resistenza. Arrestata, con l’accusa di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso, anche una 35enne di Qualiano (Napoli), Enza Cerqua, che aveva procurato alloggio al latitante, intestandosi fittiziamente il contratto d’affitto dell’immobile. L’uomo è stato condotto al carcere di Poggioreale, a Napoli, mentre la Cerqua al carcere femminile di Pozzuoli.

Enza CerquaVargas era ricercato per associazione a delinquere ed estorsioni dopo essere sfuggito alla cattura, lo scorso 17 aprile, nell’ambito dell’operazione “Domitia”. Secondo gli investigatori, sarebbe il braccio armato di una banda di sette-otto persone di estrazione bidognettiana (capeggiata da Giuseppe Setola ed Alessandro Cirillo detto ‘O Sergente) responsabili di omicidi e ferimenti avvenuti negli ultimi mesi nell’agro aversano e sul litorale domizio. Quelli, appunto, dell’imprenditore Michele Orsi, che operava nel ramo dello smaltimento rifiuti che con le sue rivelazioni aveva contributo ad alcun inchieste giudiziarie, ucciso lo scorso 1 giugno a Casal di Principe, nei pressi della sua abitazione, e di Domenico Noviello, originario di Casal di Principe e titolare di un’autoscuola a Castelvolturno, ucciso il 15 maggio a Baia Verde (frazione di Castelvolturno) per aver denunciato i suoi estorsori; nonché di quello di Umberto Bidonetti, padre di Domenico Bidognetti, alias “Bruttaccione”, collaboratore di giustizia e cugino del boss Francesco; e del tentato omicidio di Francesca Carrino, nipote 25enne della pentita Anna Carrino, ex compagna del boss Francesco, la quale aveva lanciato in tv un appello contro la camorra.

I Bidognetti sono una delle più potenti famiglie affiliate al clan dei Casalesi. Il loro boss, Francesco Bidognetti, detenuto, è stato di recente condannato all’ergastolo dalla corte d’Assise d’appello, nell’ambito del processo “Spartacus”.

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